L’attuale dibattito in seno all’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) sulla possibile interruzione dei rapporti con l’industria del tabacco e i produttori di armi mette in luce come la medesima iniziativa potrebbe essere intrapresa nei confronti dell’industria dell’amianto.

L’OMS sta rivedendo la sua posizione in merito agli enti con cui non intende avere rapporti. Durante la riunione del Comitato Esecutivo del 15 dicembre 2014 “Boundaries: entities with which WHO will not engage” è stata confermata, infatti, la politica di evitare rapporti con l’industria del tabacco e con quella della produzione di armi.

Dal 30 marzo al 1° aprile di quest’anno, gli Stati membri discuteranno la proposta di Framework of Engagement with non-State Actors durante un incontro intergovernativo in occasione del quale saranno stabilite le proposte da sottoporre all’assemblea, che a sua volta deciderà nella riunione del 15 maggio.

In una lettera del 9 marzo, Philip John Landrigan, docente presso la Mount Sinai School of Medicine di New York dal 1985 e capo del Dipartimento di Medicina Preventiva dal 1990, insieme ad altri co-firmatari, ha chiesto che l’industria dell’amianto sia inclusa tra gli enti con cui l’OMS non avrà più rapporti, mettendo in evidenza come tutte le ragioni per rifiutare di avere a che fare con l’industria del tabacco e delle armi siano applicabili anche a quella dell’amianto.