Anche quest'anno, come di consueto, si è svolto a Torino il workshop dedicato ai risultati del programma di screening della Regione Piemonte per il tumore del collo dell'utero.

Durante l'incontro sono stati affrontati tutti i punti del percorso di screening offerto alle donne piemontesi, dal test al triage, dagli approfondimenti diagnostici ai trattamenti dei casi individuati, dalle attività di laboratorio ai progetti di ricerca.

L'attenzione si è anche rivolta a importanti temi di attualità nella prevenzione dei tumori, come il Codice Europeo contro il Cancro e l'integrazione dello screening con la campagna di vaccinazione per il papillomavirus umano (HPV, Human Papilloma Virus), responsabile dell'insorgenza del tumore del collo dell'utero.

Anche quest'anno un argomento di particolare rilievo è stato l'implementazione dello screening del tumore del collo dell'utero con il test per il DNA di HPV (test HPV) come test primario. Lo screening con test HPV, infatti, sta gradualmente andando a sostituire lo screening con il Pap-test per le donne di età compresa fra i 30 e i 64 anni, sulla base di un piano di transizione che prevede un aumento progressivo della proporzione di donne invitate al nuovo screening nell'ambito di ogni Dipartimento di screening.

I primi test HPV erano iniziati come attività routinaria nel 2014 in 8 su 9 Dipartimenti. Ora il passaggio al nuovo test è iniziato anche nell'ultimo Dipartimento. Nel corso del 2016, fino al 31 ottobre, 174.689 donne sono state invitate per lo screening cervicale con citologia e 118.976 con test HPV.

Il passaggio completo (tutte le donne saranno invitate a eseguire il test HPV) avverrà a Torino dal prossimo anno e nel resto del Piemonte tra due anni. I responsabili dello screening hanno espresso soddisfazione per l'andamento della riconversione, che dunque procede al meglio e nel rispetto dei tempi previsti.

Il passaggio al nuovo test costituisce il trasferimento alla pratica dell'intensa attività di ricerca svolta in questo campo dal CPO Piemonte, che ha largamente contributo a dimostrare la maggiore efficacia del nuovo test, ora raccomandato dalle linee guida europee e statunitensi, e a definirne i metodi ottimali di applicazione.
In questo senso il programma piemontese è considerato tra i più avanzati a livello internazionale.
 

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