Anche quest'anno il workshop dedicato allo screening del tumore della mammella, organizzato dal CPO Piemonte in collaborazione con l'AOU Città della Salute e della Scienza di Torino, ha offerto l'occasione sia per presentare i dati relativi all'attività svolta fino ad oggi sia per tracciare gli scenari futuri.

Il programma di screening Prevenzione Serena per il tumore della mammella, attivo a Torino dal 1992 e in tutta la regione dal 1996, invita tutte le donne di età compresa tra i 50 e i 69 anni a eseguire una mammografia ogni due anni.

Dal 2006 la popolazione bersaglio è stata allargata, con accesso tramite adesione spontanea, alle fasce di età 45-49 e 70-75: sulla base dei dati forniti dagli studi scientifici, Prevenzione Serena può evitare 150 decessi per cancro della mammella all'anno, se esteso all’intera popolazione bersaglio.

Nel 2014, tuttavia, l'invito a eseguire la mammografia di screening ha raggiunto solo il 70% della popolazione di età 50-69: un livello purtroppo lontano dalla desiderabile copertura completa della popolazione bersaglio, che pone con urgenza il problema della destinazione di risorse a un’attività di tale portata, efficacia e qualità nel panorama della sanità piemontese.

Le mammografie di screening effettuate in Piemonte nel 2014 sono state complessivamente 200mila, e sempre nel 2014 sono stati 1180 i tumori maligni diagnosticati in donne di età compresa tra i 45 e i 75 anni. Dei 996 carcinomi invasivi, il 25% era di dimensioni pari o superiori a 2 cm, mentre, mentre al di fuori dello screening, la quota di tumori di quest'ordine di grandezza supera il 50%.

Prevenzione Serena mira a offrire alla popolazione femminile piemontese un programma di screening di alta qualità, grazie a protocolli fondati sulle più avanzate conoscenze scientifiche, sia per l’organizzazione sia per le procedure di diagnosi ed eventuale terapia.

Alla donna che accetta l’invito viene effettuata una mammografia a due proiezioni, letta in doppio da due radiologi con una preparazione specialistica. Nel caso di sospetti diagnostici vengono indicati ulteriori accertamenti. Quando occorre procedere ad altri esami o intraprendere una terapia, alla donna viene proposto un percorso diagnostico e terapeutico completo presso centri specializzati.

Sul fronte della ricerca, Prevenzione Serena punta sempre di più sull’innovazione tecnologica. Proprio un anno fa è partito lo studio clinico randomizzato Proteus Donna, che mette a confronto la tomosintesi con la tradizionale mammografia digitale. La tomosintesi è una mammografia a tre dimensioni, per la quale si stanno accumulando prove rispetto al fatto che sia più sensibile (individua un numero maggiore di cancri) e più specifica (consente di richiamare meno donne per un approfondimento) della tradizionale mammografia a due dimensioni.

Inoltre, a metà di quest’anno è stato avviato lo studio Andromeda, che mira a raccogliere informazioni e campioni biologici tra le donne che partecipano allo screening, allo scopo di individuare percorsi personalizzati sulla base del diverso livello di rischio di cancro alla mammella.


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