CCM Screening Prostata: fattibilità di programmi di screening della prostata in Italia
Responsabile:
Carlo Senore
Obiettivo del progetto è sia di valutare la fattibilità e l'opportunità di attuare programmi organizzati di screening della prostata in Italia, in linea con le raccomandazioni europee, sia di stabilirne l'efficacia nel ridurre l'uso inappropriato del test PSA.
Attività principali del progetto
Valutazione dello screening opportunistico
- Definire una sessione specifica nelle indagini PASSI e PASSI d'ARGENTO
- Analizzare i flussi di dati sanitari correnti in alcune Aziende Sanitarie Locali italiane
- Studiare la diffusione e le caratteristiche dello screening opportunistico nella popolazione maschile italiana
Ricognizione delle iniziative esistenti
- Mappare le iniziative di riordino dei percorsi di diagnosi precoce del tumore alla prostata
- Identificare gli studi pilota in corso sullo screening della prostata
- Promuovere sinergie tra i programmi pilota programmati o in corso
Istituzione dello Stakeholder and User Forum con il coinvolgimento di: oncologi, urologi, autorità sanitarie, esperti di sanità pubblica, cittadini, rappresentanti dei pazienti.
Compiti del Forum:
- analizzare gli elementi essenziali di un percorso organizzato di screening della prostata;
- stabilire le domande prioritarie per futuri progetti pilota;
- definire le raccomandazioni cliniche da sviluppare;
- stabilire criteri e requisiti per l'attivazione di nuovi studi pilota;
- sviluppare materiali e strumenti informativi per la popolazione target e per i sanitari;
- effettuare una revisione delle analisi costi-benefici dei programmi di screening.
Organizzazione di un seminario finale finalizzato alla presentazione e alla discussione dei risultati del progetto.
COST Action Medi-caSE
Responsabile:
Livia Giordano
L'obiettivo generale della COST Action Medi-caSE "Screening e diagnosi precoce dei tumori nei Paesi del Mediterraneo" consiste nel creare e ampliare una rete di collaborazione che riunisca i Paesi che si affacciano sul Mediterraneo e non, coinvolgendo operatori sanitari e decisori politici nel processo di definizione delle priorità in tema di prevenzione e diagnosi precoce dei tumori, individuando strategie efficaci e sostenibili di possibile applicazione in diversi contesti.
Una particolare enfasi viene data nel progetto alla formazione riguardo alla prevenzione secondaria dei tumori (attraverso l'organizzazione di corsi di formazione residenziali, eventi formativi in presenza e online), valorizzando la partecipazione multidisciplinare dei vai membri dell'Azione.
Obiettivi di coordinamento della Ricerca:
- creare una rete congiunta internazionale, riunendo un gruppo multidisciplinare di accademici, ricercatori, epidemiologi, medici, altri professionisti della salute, statistici, e stakeholder, per potenziare la prevenzione del tumore al seno , della cervice uterina e del colon-retto nei paesi del Mediterraneo;
- intensificare le collaborazioni internazionali per aumentare la conoscenza sulla prevenzione secondaria del cancro nell’area, favorendo la condivisione di competenze;
- sfruttare il comune background socio-culturale mediterraneo per ideare sinergie e soluzioni congiunte nel controllo del cancro (per l'intera regione o per aree geografiche specifiche);
- identificare le migliori pratiche per migliorare l'implementazione e la partecipazione alla diagnosi precoce/screening del cancro, proponendole come modelli per contesti simili;
- individuare barriere e facilitatori alla prevenzione del cancro, considerando i diversi contesti e ricercando soluzioni comuni da esplorare e diffondere;
- valutare la sostenibilità e il rapporto costo-efficacia di diverse politiche di prevenzione del cancro in contesti selezionati, indagando i fattori che possono influenzarne la fattibilità per informare i decisori politici e gli stakeholder locali;
- condividere periodicamente i risultati tra le parti coinvolte (ad es. accademici, ricercatori, professionisti della salute, il pubblico generale, stakeholder e imprese);
- supportare l'integrazione dei risultati basati su evidenze degli screening del cancro nelle politiche sanitarie locali.
Obiettivi di potenziamento delle capacità di ciascun Paese:
- offrire opportunità di formazione ed educazione multidisciplinare sulla prevenzione del cancro per i professionisti della salute locali, i responsabili di programma e dei dati, gli stakeholder e i decisori politici, attraverso l'implementazione di Training Sessions, missioni scientifiche a breve termine (STMS) e altre opportunità educative;
- discutere e formulare strategie comuni per aumentare la consapevolezza sulla prevenzione del cancro e la partecipazione agli screening nella popolazione generale, con particolare attenzione ai gruppi vulnerabili;
- promuovere il coinvolgimento e le opportunità di carriera per i giovani professionisti, specialmente in contesti svantaggiati, favorendo la loro partecipazione e le competenze di leadership nei nuovi gruppi di ricerca;
- promuovere l'equilibrio di genere in tutte le azioni di potenziamento delle capacità, mirando ad avere almeno il 50% di partecipanti donne in ciascuna attività;
- incoraggiare una rappresentanza geografica bilanciata all'interno della Rete e delle sue attività; l'obiettivo dell'Azione COST, a lungo termine, è includere rappresentanti di tutti i Paesi del Mediterraneo: in particolare, in tutte le attività sarà garantita la partecipazione di almeno il 50% di partecipanti provenienti da ITC (Inclusiveness Target Countries);
- coinvolgere i principali gruppi di advocacy e le associazioni di cittadini per sostenere e guidare l'attenzione sulle questioni legate all'immigrazione tra i Paesi del Mediterraneo, rendendo gli aspetti culturali e sociali dei Paesi di origine un fattore cruciale per l'integrazione riuscita di queste popolazioni nei nuovi contesti di vita;
- rendere disponibili road-map adattate ai diversi Paesi per il miglioramento delle infrastrutture e dei servizi di prevenzione del cancro.
I Paesi attualmente inclusi nel progetto sono: Albania, Bosnia ed Erzegovina, Cipro, Croazia, Georgia, Grecia, Israele, Italia, Giordania, Libano, Malta, Montenegro, Portogallo, Romania, Serbia, Slovenia, Spagna e Turchia. Ulteriori partecipanti potranno essere coinvolti nelle attività della rete durante lo svolgimento del progetto (come parte integrante dello stesso).
Formazione per i professionisti sanitari della Regione Piemonte
Responsabile:
Livia Giordano
Obiettivo primario di questo programma di formazione è il coordinamento e l’organizzazione del percorso didattico teorico e pratico prevalentemente rivolto agli operatori inseriti nei programmi di screening mammografico, citologico e/o colorettale nell'ambito della Regione Piemonte, ma, più in generale, anche ad altri professionisti coinvolti nella Sanità piemontese.
Il CPO Piemonte, provider sulla piattaforma dell’Educazione Continua in Medicina (ECM) della Regione Piemonte, ha sviluppato tale programmazione attraverso l’organizzazione, l’accreditamento e la gestione di eventi formativi ad hoc.
I percorsi formativi per lo screening prevedono corsi di base, specialistici e pratici. La frequenza ai primi è propedeutica a tutti per acquisire un inquadramento teorico sui principi e sull’organizzazione dello screening, mentre i corsi specialistici e pratici puntano a fornire specifiche competenze professionali e strumenti per il controllo di qualità.
All’interno di questa attività formativa vengono allestiti anche workshop giornalieri monotematici di aggiornamento, che consentono un approfondimento e una discussione tra gli operatori degli screening oncologici. I temi sono scelti, su indicazione dei partecipanti ai corsi precedenti, per approfondire alcune problematiche di maggior interesse e fornire un aggiornamento continuo su tematiche nuove.
Nell’ambito di questa programmazione formativa, il CPO è stato anche di supporto all’accreditamento ECM per alcuni eventi formativi inerenti a progetti specifici di Formazione Interattiva Multidisciplinare (FIM) e formazioni extra screening.
La programmazione dell'attività 2023 è stata effettuata in collaborazione con i referenti dei progetti di screening della Regione Piemonte: D. Billotta, A. Castella, B. Francese, L. Giordano, V. Grammatico, M. Maconi, L. Orione, G. Pretti, M. Vettorello.
Joint Action PreventNCD
Responsabili:
Carlo Senore
-
Livia Giordano
La Joint Action PreventNCD è volta a sostenere strategie e politiche progettate per ridurre il carico dei tumori e delle altre malattie croniche non trasmissibili, i loro fattori di rischio comuni a livello sia personale che sociale, definendo metodi per valutarne l'efficacia a livello europeo.
Il cancro e altre malattie non trasmissibili (MNT) costituiscono più di 2/3 del carico di malattia in Europa. A livello di popolazione, esistono variazioni sostanziali in base allo stato socio-economico, all'area geografica, all'età, alla disabilità, al genere e ai gruppi etnici. Gran parte di questo carico di malattia è prevenibile.
L'obiettivo della Joint Action (JA) sulla prevenzione del cancro e MNT - Azione sui Determinanti di Salute è sostenere strategie e politiche progettate per ridurre il carico del cancro e MNT, i loro fattori di rischio comuni sia a livello personale che sociale, e definire metodi per valutare la loro efficacia in tutta Europa. La JA PreventNCD è suddivisa in dieci Work Packages (WP), ciascuno con obiettivi specifici da raggiungere.
La SSD Epidemiologia e Screening dell'AOU Città della Salute e della Scienza di Torino è una delle Affiliated Entities collegate all'Istituto Superiore di Sanità (Competent Authority) nella JA PreventionNCD ed è coinvolta nei WP 8 e 10.
WP 8: Visualizzazione dei dati e modelli predittivi
Obiettivo: identificare modalità di visualizzazione dei dati agli stakeholder, anche attraverso l'impiego di modelli predittivi.
Attività previste:
- identificare, descrivere e armonizzare metodologie e fonti di dati per il monitoraggio dei determinanti di salute, fattori di rischio e loro impatto sulle Malattie Non Trasmissibili (MNT);
- impiegare strumenti di simulazione per la visualizzazione e interrogazione di dati derivanti da modelli predittivi;
- supportare la scelta delle strategie di prevenzione più costo-efficaci.
WP 10: Stratificazione del rischio personalizzato
Obiettivo: implementare la stratificazione del rischio personalizzato nella prevenzione del cancro e di altre malattie croniche non trasmissibili.
Attività previste: intervento motivazionale rivolto alle donne risultate a rischio alto o molto alto per carcinoma mammario nel trial MyPeBS e nello specifico:
colloquio a distanza per reclutamento e somministrazione questionari su alimentazione e attività fisica
webinar interattivo su stili di vita
intervento a distanza di counselling breve personalizzato in base alle abitudini individuali
somministrazione questionari post-intervento
Prevenzione secondaria dei tumori femminili nel Cantone di Zenica-Doboj
Responsabile:
Livia Giordano
Il progetto si svolge nell'ambito della consolidata collaborazione tra l'AOU Città della Salute e della Scienza di Torino e la Rete Oncologica del Piemonte e della Valle d'Aosta con il Cantone di Zenica-Doboj, in Bosnia ed Erzegovina.
L'iniziativa scaturisce dalla stipula dell'"Accordo di gemellaggio tra l'AOU Città della Salute e della Scienza di Torino e l'Ospedale cantonale di Zenica-Doboj (Bosnia ed Erzegovina), per la prosecuzione della cooperazione e collaborazione scientifica e tecnologica nell'area della prevenzione e degli interventi di diagnosi e cura, nell'ambito del protocollo di cooperazione e partenariato tra la Regione Piemonte e il cantone di Zenica-Doboj" (DGR n. 1107 del 31/10/2017).
Si intende procedere con l’implementazione delle attività previste dal progetto "Dalla consapevolezza alla cura: le donne protagoniste del diritto alla salute in Bosnia ed Erzegovina" e nello specifico:
- sensibilizzare le donne sui percorsi di prevenzione delle malattie croniche non trasmissibili e migliorare la sopravvivenza per patologie tumorali nella popolazione femminile in Bosnia ed Erzegovina;
- diffondere la cultura della prevenzione oncologica nella popolazione femminile nei Cantoni di Tuzla, Mostar, Sarajevo, Zenica;
- attivare un progetto pilota di screening del tumore della mammella in un cantone (Zenica) e utilizzarlo come caso studio per la realizzazione in altri cantoni (Tuzla, Mostar, Sarajevo);
- monitorare ed eventualmente riprendere l'attività di screening della cervice uterina precedentemente avviata;
- attivare una rete di stakeholder locali per la sensibilizzazione agli stili di vita sani e alla prevenzione delle patologie tumorali;
- aumentare la capacità di presa in carico delle patologie riscontrate tramite il programma di screening attraverso un modello di messa in rete delle strutture di terapia oncologica per il trattamento delle patologie tumorali femminili (attivazione Centro Accoglienza e Servizi, Breast Unit).
Si propone, infine, un progetto pilota di screening della patologia con più alta incidenza (il tumore alla mammella) nel Cantone di Zenica. Poiché l'attività di screening risulta complessa, costosa e di non immediato utilizzo, si è preferito procedere con la realizzazione dello screening in un solo Cantone perché possa essere realizzata in tal modo un'esperienza pilota. In tal modo, anche gli altri Cantoni potranno beneficiare di questa sperimentazione e approntare studi di fattibilità che incrocino l'esperienza che si realizzerà grazie a questo progetto con l'analisi delle loro risorse/carenze per sviluppare anch'essi dei programmi di screening del tumore alla mammella.
Tutto questo permetterà al Ministero federale di valutare l'impatto delle attività di screening e di promuovere uno standard comune di realizzazione di tali procedure, consentendo a ciascun Cantone di programmare correttamente lo sviluppo di programmi di prevenzione secondaria. È stato costituito un gruppo di lavoro con i professionisti dello screening attivi presso l'AOU Città della Salute e della Scienza di Torino per redigere, in collaborazione con un analogo gruppo bosniaco, un protocollo di attivazione del progetto.
Negli ultimi anni, il CPO ha mantenuto la stretta collaborazione con il Cantone di Zenica-Doboj per l'attivazione del progetto. Tuttavia, a causa della pandemia da COVID-19, non è stato possibile condurre le missioni previste in Bosnia Erzegovina per la formazione dei professionisti dello screening. Pertanto, sono stati effettuati una serie di incontri a distanza su molteplici aspetti della gestione dello screening del tumore della mammella. In particolare, gli esperti italiani hanno assistito i colleghi bosniaci per quanto riguarda la gestione dei programmi di screening (organizzazione, obiettivi, standard e gestione del database), il controllo di qualità del processo di screening e la verifica della correttezza della lettura della mammografia.
Progetto BUMPER
Responsabile:
Livia Giordano
Il progetto BUMPER ha l’obiettivo di sostenere e migliorare la progettazione, lo sviluppo e la promozione di una app dell'Unione Europea per la prevenzione del cancro, al fine di organizzarne la diffusione futura su larga scala.
Gli obiettivi generali sono: 1) interfacciarsi con l'azienda che progetterà e costruirà l'app; 2) impegnarsi con i potenziali utenti finali per ottenere informazioni sull'adozione e il mantenimento dell'app; 3) formare i promotori della salute in materia di alfabetizzazione sanitaria digitale al fine di utilizzare e diffondere l'app; 4) sperimentare misure per promuovere l'app in gruppi specifici in diversi Paesi; 5) sviluppare un piano di diffusione globale per la promozione dell'app.
Il progetto comprende sei work-packages (WP): WP1 - Gestione e coordinamento del progetto; WP2 - Valutazione dell'azione; WP3 - Validazione del contenuto dell'app dell'Unione Europea per la prevenzione del cancro; WP4 - Affrontare l'alfabetizzazione sanitaria attraverso il coinvolgimento degli utenti finali dell'app; WP5 - Formazione e sviluppo di capacità per la fruizione dell'app europea; WP6 - Test dell'app dell'Unione Europea per la prevenzione del cancro.
La SSD Epidemiologia e Screening svolge un ruolo chiave nel progetto BUMPER, essendo leader di uno dei work-packages principali (WP3) e garantisce un dialogo continuo con l'organizzazione che si occuperà della realizzazione dell’app. Inoltre, il WP3 collabora strettamente con l'azione della International Agency for Research on Cancer (IARC) per aggiornare le raccomandazioni del Codice. Questa continua collaborazione garantirà l'accordo sui criteri per la scelta delle raccomandazioni specifiche dell'ECAC che devono essere trattate dall’app e l’aggiornamento costante ai partner del progetto BUMPER circa la revisione del Codice. Dopo il rilascio della versione beta dell'app, la SSD supporterà gli altri partner per i test pilota. La versione finale dello strumento sarà convalidata (in coerenza con l'aggiornamento dell'ECAC) e sarà tradotta e diffusa tra i Paesi europei.
Gli altri partner del progetto sono: Babeş-Bolyai University, Association of Slovenian Cancer Societies, Cancer Society of Finland, Foundation for the Promotion of Health and Biomedical Research of the Valencian Community, German Cancer Research Center, Hungarian League Against Cancer, French National Cancer Institute, International Agency for Research on Cancer, Leibniz Institute for Prevention Research and Epidemiology, Portuguese League Against Cancer, The Cyprus Association of Cancer Patients & Friends, Catholic University of Louvain.
Progetto MyFIT - PNRR
Responsabili:
Carlo Senore
-
Livia Giordano
Il progetto MyFIT - PNRR mira a innovare lo screening del tumore del colon-retto attraverso un approccio personalizzato basato sul rischio individuale, combinando studi sperimentali e ancillari per migliorare l'efficacia della prevenzione e ottimizzare le risorse sanitarie.
Il progetto MyFIT - PNRR è finanziato dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) 2023 e mira a innovare l'approccio allo screening del tumore del colon-retto. Questo tipo di screening, basato sul test immunochimico per la ricerca del sangue occulto fecale (FIT), è attualmente un intervento costo-efficace ma presenta alcune limitazioni in termini di sensibilità.
Esistono evidenze che suggeriscono come vari fattori, tra cui sovrappeso, sedentarietà, dieta e storia familiare, possano influenzare il rischio di sviluppare un tumore colorettale. Inoltre, studi recenti hanno dimostrato che le concentrazioni di emoglobina fecale nei round di screening precedenti sono altamente predittive del rischio futuro di neoplasia avanzata.
L'obiettivo principale del progetto è valutare l'impatto di un protocollo di screening personalizzato basato sul rischio individuale. Il progetto si articola in due studi sperimentali principali e due studi ancillari.
Il primo studio sperimentale confronterà lo screening standard con un protocollo personalizzato che utilizza i livelli cumulativi di emoglobina fecale degli ultimi due FIT per stratificare i partecipanti in gruppi di rischio. Questo permetterà di modulare lo screening in base al rischio individuale, offrendo ad esempio una colonscopia immediata ai soggetti ad alto rischio e intervalli di screening più lunghi per quelli a basso rischio.
Il secondo studio sperimentale si concentrerà sull'accettabilità e l'impatto sulla partecipazione di una strategia basata sul rischio che richiede la raccolta di dati sul profilo di rischio individuale. Questo aspetto è cruciale per valutare la fattibilità dell'implementazione di tali protocolli su larga scala.
Gli studi ancillari completeranno il progetto valutando i costi, l'impatto organizzativo e l'accettabilità dello screening modulato sul rischio. Inoltre, verrà costituita una biobanca per futuri studi caso-controllo e per lo sviluppo di modelli predittivi, che potranno integrare informazioni cliniche, demografiche e sugli stili di vita con dati biologici.
Questo progetto innovativo si propone di gettare le basi per un approccio più personalizzato e efficiente allo screening del tumore colorettale, con l'obiettivo finale di migliorare la prevenzione e la diagnosi precoce, ottimizzando al contempo le risorse sanitarie disponibili.
Studio MISS
Responsabile:
Livia Giordano
Obiettivo dello studio è quello di determinare quale sia il migliore intervallo di screening mammografico per le donne di 45-49 anni e per le donne di 70-74 anni.
Il razionale dello studio parte dalla considerazione che, secondo le linee guida europee del 2006, l'età bersaglio dello screening mammografico è 50-69 anni. Per le donne di 40-49 anni l'efficacia è minore e meno certa. Per quelle di 70 anni compiuti, la preoccupazione più importante è quella della sovradiagnosi.
Recentemente, sono state pubblicate le nuove linee guida europee, sviluppate nel quadro della European Commission Initiative on Breast Cancer. Sia pure con prudenza, esse raccomandano lo screening sia per le donne di 45-49 anni sia per quelle di 70-74 anni con un intervallo di 2 o 3 anni nel primo caso e di 3 anni nel secondo.
La qualità delle evidenze su cui queste raccomandazioni si basano è definita molto bassa: in particolare, per le donne di 45-49 anni, le nuove linee guida europee indicano la necessità di uno sforzo di ricerca, basato su studi comparativi, sull'efficacia di diversi intervalli di screening.
È quindi stato disegnato questo progetto di ricerca che comprende:
- uno studio randomizzato controllato, prospettico, per determinare l'intervallo di screening ottimale per le donne di 45-49 anni, con e senza elevata densità mammografica;
- uno studio osservazionale retrospettivo, con lo stesso scopo, sulle donne di 70-74 anni;
- una ricerca qualitativa volta a capire come un'eventuale allungamento dell'intervallo tra i test di screening possa essere percepito e identificare i modi migliori per comunicare questi cambiamenti alla popolazione, soprattutto quando il nuovo intervento è meno frequente di quello già in atto.
Il CPO coordina la ricerca qualitativa. È stata effettuata una revisione (non sistematica) della letteratura riguardante la comunicazione nel campo della prevenzione secondaria del tumore della mammella, in particolare per quanto riguarda la comunicazione rispetto a concetti chiave come la sovra-diagnosi e la deintensificazione delle attività di screening. Sulla base di tali informazioni è stato sviluppato il materiale informativo del progetto, discusso tra gli operatori attraverso un focus group online e che sarà finalizzato attraverso un pre-test con le donne invitate allo screening mammografico.
Il reclutamento dello studio nei centri piemontesi coinvolti (Torino, ASL TO3, Alessandria) è iniziato nel 2023 e precisamente a gennaio a Torino, a febbraio nella TO3 e ad aprile ad Alessandria. Il reclutamento è di tipo attivo a Torino e telefonico per l'ASL di Alessandria e TO3, ed è terminato il 31 ottobre 2024.