Biologia molecolare dei mesoteliomi maligni

Responsabile:
Daniela Ferrante 

Il progetto si svolge in stretta collaborazione con il Registro Mesoteliomi Maligni del Piemonte e in sinergia con lo studio “Esposizioni ambientali e lavorative ad amianto e rischio di mesotelioma".


Le attività che fanno capo all'iniziativa di ricerca sono le seguenti:

  • analisi dei fattori di rischio genetici (polimorfismi metabolici, attivazione di oncogeni) per lo sviluppo del mesotelioma pleurico e interazione tra fattori genetici ed esposizione all’amianto;
  • analisi dei polimorfismi del DNA repair;
  • analisi genome-wide association study (GWAS), in collaborazione con uno studio gemello condotto in Australia;
  • analisi del rischio di mesotelioma famigliare e sporadico dovuto a specifiche mutazioni genetiche;
  • analisi della sindrome famigliare da BAP1 e CDKN2A;
  • ricerca di altre caratteristiche genetiche che modificano il rischio di mesotelioma maligno.

CCM Screening Prostata: fattibilità di programmi di screening della prostata in Italia

Responsabile:
Carlo Senore 

Obiettivo del progetto è sia di valutare la fattibilità e l'opportunità di attuare programmi organizzati di screening della prostata in Italia, in linea con le raccomandazioni europee, sia di stabilirne l'efficacia nel ridurre l'uso inappropriato del test PSA.


Attività principali del progetto

Valutazione dello screening opportunistico

  • Definire una sessione specifica nelle indagini PASSI e PASSI d'ARGENTO
  • Analizzare i flussi di dati sanitari correnti in alcune Aziende Sanitarie Locali italiane
  • Studiare la diffusione e le caratteristiche dello screening opportunistico nella popolazione maschile italiana

Ricognizione delle iniziative esistenti

  • Mappare le iniziative di riordino dei percorsi di diagnosi precoce del tumore alla prostata
  • Identificare gli studi pilota in corso sullo screening della prostata
  • Promuovere sinergie tra i programmi pilota programmati o in corso

Istituzione dello Stakeholder and User Forum con il coinvolgimento di: oncologi, urologi, autorità sanitarie, esperti di sanità pubblica, cittadini, rappresentanti dei pazienti.

Compiti del Forum:

  • analizzare gli elementi essenziali di un percorso organizzato di screening della prostata;
  • stabilire le domande prioritarie per futuri progetti pilota;
  • definire le raccomandazioni cliniche da sviluppare;
  • stabilire criteri e requisiti per l'attivazione di nuovi studi pilota;
  • sviluppare materiali e strumenti informativi per la popolazione target e per i sanitari;
  • effettuare una revisione delle analisi costi-benefici dei programmi di screening.

Organizzazione di un seminario finale finalizzato alla presentazione e alla discussione dei risultati del progetto.

DISCERN-Torino

Responsabile:
Lorenzo Richiardi 

Lo studio europeo DISCERN studia le cause e i fattori di rischio per tre tumori a eziologia poco conosciuta: tumore del colon-retto, tumore del rene, tumore del pancreas, per contribuire a far luce sui meccanismi che determinano l’avvio del processo di cancerogenesi.


Per raggiungere questo obbiettivo, lo studio, finanziato dall'Unione Europea nell'ambito della Missione sul cancro, ha dato vita a un consorzio multinazionale di venti istituzioni, tra cui l’Università degli Studi di Torino, sotto il coordinamento dell'International Agency for Research on Cancer (IARC).

I tumori del colon-retto, del rene e del pancreas sono responsabili di circa un quinto dei 2.7 milioni di nuovi casi di cancro e di un quarto delle 1.26 milioni di morti per tumore nell’Unione Europea nel 2020. A causa di cambiamenti demografici, come per esempio l’invecchiamento e l’aumento della popolazione e modifiche temporali nella prevalenza e nei fattori di rischio, si prevede un incremento del carico di malattia del 47% nei prossimi 20 anni.

DISCERN-Torino si focalizza, in particolare, sulle cause e i fattori di rischio del tumore del colon-retto.

Gli studi epidemiologici finora condotti hanno avuto la tendenza a concentrarsi su esposizioni a livello individuale che possono essere misurate mediante un questionario o misurazioni antropometriche. I recenti sviluppi nei campi dell'esposomica, della proteomica e dell'epidemiologia genomica, tuttavia, stanno consentendo lo studio di una gamma più ampia di esposizioni; questi nuovi approcci, oltre a far luce sui diversi meccanismi biologici che contribuiscono all'insorgenza e alla progressione del tumore, possono anche identificare potenziali biomarcatori di rischio, utili a una diagnosi precoce e una migliore gestione del paziente.

DISCERN-Torino si occupa di indagare questi aspetti nella sede del colon-retto, reclutando pazienti diagnosticati sia in età giovane adulta (<55 anni) sia con età superiore ai 55 anni. I casi sono identificati tra i pazienti diagnosticati con tumore al colon-retto operati presso i reparti dell'AOU Città della Salute e della Scienza di Torino, dotata di due reparti di chirurgia che trattano tale patologia – SC Chirurgia Generale 1 U e SC Chirurgia Generale d’Urgenza e PS – che si occupano rispettivamente di circa il 75% e il 25% dei pazienti con tumore del colon-retto. Entrambi i reparti sono inclusi nello studio ed entrambi inviano il materiale operatorio allo stesso reparto di Patologia: SC Anatomia e Istologia Patologica 2 U, anch'esso coinvolto nel progetto occupandosi del trattamento dei tessuti. Il coordinamento di DISCERN-Torino è a cura della SC Epidemiologia dei tumori, che si occupa inoltre della rilevazione e intervista dei pazienti.

Ai pazienti partecipanti allo studio si somministra un questionario e viene prelevato sia un campione di sangue sia del materiale operatorio durante la normale routine. Il follow-up si effettua tramite banche dati clinici e anagrafici.

 

EUTOPIA-East

Responsabile:
Carlo Senore 

Il progetto EU-TOPIA-EAST mira a implementare programmi di screening efficaci per il cancro del colon-retto, della mammella e della cervice uterina in Europa orientale, con l'obiettivo di ridurre le disuguaglianze nella cura del cancro e migliorare i risultati di salute attraverso il monitoraggio, la valutazione e la diffusione di buone pratiche


In Europa orientale, il cancro del colon retto, della mammella e della cervice uterina rappresentano una grave minaccia per la salute pubblica, causando 155.000 morti ogni anno nei paesi a medio reddito di questa regione. Nonostante i progressi nella diagnosi precoce e nel trattamento di questi tumori, l'Europa orientale continua a registrare tassi di mortalità significativamente più alti rispetto all'Europa occidentale, evidenziando una persistente disuguaglianza nella cura del cancro.

In questo contesto, nasce il progetto EU-TOPIA-EAST, che si basa sui risultati del precedente progetto EU-TOPIA finanziato da Horizon 2020. L'obiettivo principale è implementare programmi di screening efficaci per il cancro del colon-retto, della mammella e della cervice uterina in tre paesi pilota dell'Europa orientale: Georgia, Romania e Montenegro.

Il progetto non si limita all'implementazione, ma prevede anche un attento monitoraggio e valutazione degli interventi, utilizzando indicatori chiave e modelli decisionali sofisticati per prevedere i benefici, i danni e il rapporto costo-efficacia a lungo termine. Inoltre, EU-TOPIA-EAST mira a diffondere le buone pratiche di implementazione ad altri paesi dell'Europa orientale e del Mediterraneo, organizzando workshop interattivi e tavole rotonde per i responsabili politici e i coordinatori dei programmi di screening.

I risultati attesi del progetto prevedono una riduzione delle disuguaglianze nel carico di patologia legata al cancro, una diminuzione delle morti per cancro, una riduzione dei casi sovradiagnosticati, un miglioramento della qualità della vita e programmi di screening più costo-efficaci.

Progetto BUMPER

Responsabile:
Livia Giordano 

Il progetto BUMPER ha l’obiettivo di sostenere e migliorare la progettazione, lo sviluppo e la promozione di una app dell'Unione Europea per la prevenzione del cancro, al fine di organizzarne la diffusione futura su larga scala. 


Gli obiettivi generali sono: 1) interfacciarsi con l'azienda che progetterà e costruirà l'app; 2) impegnarsi con i potenziali utenti finali per ottenere informazioni sull'adozione e il mantenimento dell'app; 3) formare i promotori della salute in materia di alfabetizzazione sanitaria digitale al fine di utilizzare e diffondere l'app; 4) sperimentare misure per promuovere l'app in gruppi specifici in diversi Paesi; 5) sviluppare un piano di diffusione globale per la promozione dell'app. 

Il progetto comprende sei work-packages (WP): WP1 - Gestione e coordinamento del progetto; WP2 - Valutazione dell'azione; WP3 - Validazione del contenuto dell'app dell'Unione Europea per la prevenzione del cancro; WP4 - Affrontare l'alfabetizzazione sanitaria attraverso il coinvolgimento degli utenti finali dell'app; WP5 - Formazione e sviluppo di capacità per la fruizione dell'app europea; WP6 - Test dell'app dell'Unione Europea  per la prevenzione del cancro. 

La SSD Epidemiologia e Screening svolge un ruolo chiave nel progetto BUMPER, essendo leader di uno dei work-packages principali (WP3) e garantisce un dialogo continuo con l'organizzazione che si occuperà della realizzazione dell’app. Inoltre, il WP3 collabora strettamente con l'azione della International Agency for Research on Cancer (IARC) per aggiornare le raccomandazioni del Codice. Questa continua collaborazione garantirà l'accordo sui criteri per la scelta delle raccomandazioni specifiche dell'ECAC che devono essere trattate dall’app e l’aggiornamento costante ai partner del progetto BUMPER circa la revisione del Codice. Dopo il rilascio della versione beta dell'app, la SSD supporterà gli altri partner per i test pilota. La versione finale dello strumento sarà convalidata (in coerenza con l'aggiornamento dell'ECAC) e sarà tradotta e diffusa tra i Paesi europei.

Gli altri partner del progetto sono: Babeş-Bolyai University, Association of Slovenian Cancer Societies, Cancer Society of Finland, Foundation for the Promotion of Health and Biomedical Research of the Valencian Community, German Cancer Research Center, Hungarian League Against Cancer, French National Cancer Institute, International Agency for Research on Cancer, Leibniz Institute for Prevention Research and Epidemiology, Portuguese League Against Cancer, The Cyprus Association of Cancer Patients & Friends, Catholic University of Louvain.

Progetto MyFIT - PNRR

Responsabili:
Carlo Senore 
Livia Giordano 

Il progetto MyFIT - PNRR mira a innovare lo screening del tumore del colon-retto attraverso un approccio personalizzato basato sul rischio individuale, combinando studi sperimentali e ancillari per migliorare l'efficacia della prevenzione e ottimizzare le risorse sanitarie.


Il progetto MyFIT - PNRR è finanziato dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) 2023 e mira a innovare l'approccio allo screening del tumore del colon-retto. Questo tipo di screening, basato sul test immunochimico per la ricerca del sangue occulto fecale (FIT), è attualmente un intervento costo-efficace ma presenta alcune limitazioni in termini di sensibilità.

Esistono evidenze che suggeriscono come vari fattori, tra cui sovrappeso, sedentarietà, dieta e storia familiare, possano influenzare il rischio di sviluppare un tumore colorettale. Inoltre, studi recenti hanno dimostrato che le concentrazioni di emoglobina fecale nei round di screening precedenti sono altamente predittive del rischio futuro di neoplasia avanzata.

L'obiettivo principale del progetto è valutare l'impatto di un protocollo di screening personalizzato basato sul rischio individuale. Il progetto si articola in due studi sperimentali principali e due studi ancillari.

Il primo studio sperimentale confronterà lo screening standard con un protocollo personalizzato che utilizza i livelli cumulativi di emoglobina fecale degli ultimi due FIT per stratificare i partecipanti in gruppi di rischio. Questo permetterà di modulare lo screening in base al rischio individuale, offrendo ad esempio una colonscopia immediata ai soggetti ad alto rischio e intervalli di screening più lunghi per quelli a basso rischio.

Il secondo studio sperimentale si concentrerà sull'accettabilità e l'impatto sulla partecipazione di una strategia basata sul rischio che richiede la raccolta di dati sul profilo di rischio individuale. Questo aspetto è cruciale per valutare la fattibilità dell'implementazione di tali protocolli su larga scala.

Gli studi ancillari completeranno il progetto valutando i costi, l'impatto organizzativo e l'accettabilità dello screening modulato sul rischio. Inoltre, verrà costituita una biobanca per futuri studi caso-controllo e per lo sviluppo di modelli predittivi, che potranno integrare informazioni cliniche, demografiche e sugli stili di vita con dati biologici.

Questo progetto innovativo si propone di gettare le basi per un approccio più personalizzato e efficiente allo screening del tumore colorettale, con l'obiettivo finale di migliorare la prevenzione e la diagnosi precoce, ottimizzando al contempo le risorse sanitarie disponibili.

Progetto SEEMPLY

Responsabile:
Milena Maule 

Obiettivo del progetto SEEMPLY è di esaminare l'uso dei dispositivi di comunicazione in relazione a esiti fisici e mentali, come comportamento, sviluppo cognitivo, salute mentale, rendimento scolastico e indice di massa corporea (BMI) in una popolazione di bambini/e volontari/e tra i 10 e i 16 anni.


In particolare, SEEMPLY (ScrEen-time Exposure and Mental and PhysicaL outcomes in the Young) intende:

  • validare i dati raccolti attraverso i questionari della coorte di nascita italiana NINFEA anche in collaborazione con la coorte Piccolipiù;
  • acquisire nuove informazioni per valutare l'associazione tra esposizione a RF-EMF e uso problematico del cellulare.

Le recenti evoluzioni nel campo delle tecnologie di comunicazione hanno portato a un uso sempre più diffuso dei dispositivi mobili, soprattutto tra bambini e adolescenti.

Sebbene questi strumenti abbiano un grande potenziale educativo e di socializzazione, il loro utilizzo comporta anche l'esposizione a campi elettromagnetici a radiofrequenza (RF-EMF), un aumento del tempo trascorso davanti agli schermi e all'esposizione alla luce blu, oltre a vari svantaggi, come la riduzione dell'attività fisica, l'accesso a contenuti inappropriati, riduzione del tempo dedicato alla lettura e alle relazioni interpersonali dirette.

Gli eventuali effetti negativi di queste esposizioni possono risultare particolarmente rischiosi per i giovani, in quanto sono più esposti e si trovano in una delicata fase di sviluppo.

Screening con HPV nelle donne più giovani e screening nelle donne vaccinate: studio Consensus

Responsabile:
Paola Armaroli 

Obiettivo dello studio è di valutare se nelle donne con meno di trent'anni lo screening con HPV secondo un protocollo meno aggressivo permetta di evitare l'eccesso di sovradiagnosi osservato con i protocolli standard.


Si intende, inoltre, determinare il metodo più efficiente per sottoporre a screening cervicale le donne vaccinate per HPV 16/18, in particolare riguardo all'intervallo tra round di screening.

L’attività svolta porterà a costruire un sistema di valutazione e monitoraggio che permetta l'integrazione di programmi di prevenzione primaria (vaccini) con quelli di prevenzione secondaria (screening) come previsto dalla Consensus Conference e di definire quale sia il migliore test di screening (test HPV o Pap test) e l'intervallo ottimale fra test, per le ragazze vaccinate contro l'HPV e per quelle non vaccinate.

Screening stratificato sul rischio per il tumore del collo dell’utero

Responsabile:
Paola Armaroli 

Obiettivo principale del progetto è quello sviluppare e valutare programmi di screening basati sul rischio per il cancro cervicale e fornire strumenti di implementazione open source.


Ulteriori obiettivi dell'iniziativa sono dati dallo sviluppo di:

  • profili di rischio per donne non vaccinate in base alla loro storia di screening;
  • profili di rischio di cancro cervicale in coorti di nascita vaccinate contro l'HPV in contesti con vaccinazione e copertura di screening variabili;
  • profili di rischio per il cancro cervicale in relazione ad altri fattori e sviluppare profili di rischio per danni correlati allo screening;
  • algoritmi di screening basati sul rischio basati sulla storia di screening, sullo stato vaccinale (sia a livello individuale che a livello di popolazione) e su fattori di rischio derivati dal paziente;
  • applicazioni open source di e-health e m-health per supportare l'implementazione di screening basati sul rischio in programmi real life.

Partecipano al progetto 11 partner europei. La SSD Epidemiologia Screening dell'AOU Città della Salute e della Scienza di Torino contribuisce, nello specifico:

  • all'obiettivo 1: profili di rischio di cancro e di lesioni precancerose verranno sviluppati sulla base dei risultati di più round di screening consecutivi, analizzando i dati congiunti dei trial su test HPV condotti nei Paesi Bassi (POBASCAM 44mila donne), in Italia (studio NTCC, 94mila donne), Svezia (studio Swedescreen, 12.500 donne), per un totale di circa 150mila donne e > 300 CIN3 e casi di cancro. Questo database verrà aggiornato al 2019 permettendo di raggiungere un follow-up totale fino a 20 anni;
  • all'obiettivo 2: attraverso il linkage tra i dati dei registri di screening con lo stato di vaccinazione (Italia, Svezia, Paesi Bassi e Slovenia). Questi dati forniscono informazioni sugli effetti diretti della vaccinazione sui vaccinati e sugli effetti indiretti sui non vaccinati. In Italia, partecipiamo alla realizzazione di questo obiettivo attraverso lo studio Consensus.

Dai risultati di questi studi è possibile sviluppare precisi profili specifici per età per il rischio CIN3 e danni correlati allo screening in base allo stato della vaccinazione individuale o alla copertura della vaccinazione. Il progetto è iniziato nel gennaio 2020, per una durata di 60 mesi.

Supporto alla ricerca clinica svolta presso l’Ospedale “Maggiore della Carità” di Novara

Responsabile:
Daniela Ferrante 

L'attività contribuisce con risorse teoriche e tecniche alla ricerca clinica ospedaliera, dal disegno dello studio alla randomizzazione, dalla raccolta all’analisi dei dati, a seconda delle necessità. 


Obiettivo del progetto è di sostenere con metodologia statistica e disegno dello studio adeguati progetti di ricerca clinica spontanea condotti presso l’Azienda Ospedaliero-Universitaria Maggiore della Carità di Novara e altre strutture del Quadrante nord-est del Piemonte. 

I settori maggiormente interessati sono: Neurologia, Oncologia, Radioterapia, Otorinolaringoiatria, Anestesiologia, Gastroenterologia ed endoscopia digestiva, Ematologia, Urologia, Psichiatria, Pediatria, Anatomia patologica.