DISCERN-Torino
Responsabile:
Lorenzo Richiardi
Lo studio europeo DISCERN studia le cause e i fattori di rischio per tre tumori a eziologia poco conosciuta: tumore del colon-retto, tumore del rene, tumore del pancreas, per contribuire a far luce sui meccanismi che determinano l’avvio del processo di cancerogenesi.
Per raggiungere questo obbiettivo, lo studio, finanziato dall'Unione Europea nell'ambito della Missione sul cancro, ha dato vita a un consorzio multinazionale di venti istituzioni, tra cui l’Università degli Studi di Torino, sotto il coordinamento dell'International Agency for Research on Cancer (IARC).
I tumori del colon-retto, del rene e del pancreas sono responsabili di circa un quinto dei 2.7 milioni di nuovi casi di cancro e di un quarto delle 1.26 milioni di morti per tumore nell’Unione Europea nel 2020. A causa di cambiamenti demografici, come per esempio l’invecchiamento e l’aumento della popolazione e modifiche temporali nella prevalenza e nei fattori di rischio, si prevede un incremento del carico di malattia del 47% nei prossimi 20 anni.
DISCERN-Torino si focalizza, in particolare, sulle cause e i fattori di rischio del tumore del colon-retto.
Gli studi epidemiologici finora condotti hanno avuto la tendenza a concentrarsi su esposizioni a livello individuale che possono essere misurate mediante un questionario o misurazioni antropometriche. I recenti sviluppi nei campi dell'esposomica, della proteomica e dell'epidemiologia genomica, tuttavia, stanno consentendo lo studio di una gamma più ampia di esposizioni; questi nuovi approcci, oltre a far luce sui diversi meccanismi biologici che contribuiscono all'insorgenza e alla progressione del tumore, possono anche identificare potenziali biomarcatori di rischio, utili a una diagnosi precoce e una migliore gestione del paziente.
DISCERN-Torino si occupa di indagare questi aspetti nella sede del colon-retto, reclutando pazienti diagnosticati sia in età giovane adulta (<55 anni) sia con età superiore ai 55 anni. I casi sono identificati tra i pazienti diagnosticati con tumore al colon-retto operati presso i reparti dell'AOU Città della Salute e della Scienza di Torino, dotata di due reparti di chirurgia che trattano tale patologia – SC Chirurgia Generale 1 U e SC Chirurgia Generale d’Urgenza e PS – che si occupano rispettivamente di circa il 75% e il 25% dei pazienti con tumore del colon-retto. Entrambi i reparti sono inclusi nello studio ed entrambi inviano il materiale operatorio allo stesso reparto di Patologia: SC Anatomia e Istologia Patologica 2 U, anch'esso coinvolto nel progetto occupandosi del trattamento dei tessuti. Il coordinamento di DISCERN-Torino è a cura della SC Epidemiologia dei tumori, che si occupa inoltre della rilevazione e intervista dei pazienti.
Ai pazienti partecipanti allo studio si somministra un questionario e viene prelevato sia un campione di sangue sia del materiale operatorio durante la normale routine. Il follow-up si effettua tramite banche dati clinici e anagrafici.
HEADSpAcE
Responsabile:
Lorenzo Richiardi
Studio prospettico internazionale dedicato ai tumori della testa e del collo volto a indagare i marcatori predittivi e prognostici nonché il percorso diagnostico del paziente anche al fine di ottenere informazioni sui determinanti del ritardo diagnostico.
Lo studio, coordinato dall'International Agency for Research on Cancer (IARC), si focalizza in particolare sui marcatori predittivi della prognosi e della risposta al trattamento, caratterizzando dal punto di vista genetico ed epigenetico e valutando la presenza o assenza dell’infezione da Papilloma virus umano (HPV), diversi campioni biologici quali sangue, saliva, tessuto tumorale e non tumorale adiacente al tumore.
Ulteriore obiettivo dello studio è lo sviluppo di strumenti diagnostici più accurati per la caratterizzazione clinica dei tumori del capo-collo HPV positivi. Per raggiungere tali obiettivi, HEADSpAcE richiede di reclutare una coorte di pazienti in diversi Paesi dell’Europa, tra cui l’Italia, e del Sud America che contribuiscono con dati personali, clinici e campioni biologici.
Tra i risultati attesi: i) la prevenzione attraverso la diagnosi precoce; ii) il miglioramento della cura e la riduzione delle morbidità correlate al trattamento tramite identificazione di determinanti specifici della prognosi; iii) la caratterizzazione e il miglioramento della diagnosi e della prognosi dei tumori del capo e del collo HPV positivi; iv) lo sviluppo di raccomandazioni e linee guida da introdurre nella Sanità pubblica.
Progetto SCORE
Responsabile:
Carlo Senore
Obiettivo dello studio è di valutare l'efficacia di un protocollo di screening sigmoidoscopico per la prevenzione del cancro colorettale, definendo inoltre la durata dell'effetto protettivo e l'intervallo di età ottimale per l'offerta del test.
Lo studio consiste in un trial randomizzato su un gruppo di volontari disponibili a un invito allo screening con rettosigmoidoscopia flessibile (FS) (una sola volta nella vita tra 55 e 64 anni). I volontari eleggibili sono stati randomizzati in proporzione 1:1 a screening con FS o al gruppo di controllo (nessun contatto).
Le dimensioni previste sono: 19mila soggetti per ciascun gruppo; 13mila sigmoidoscopie effettuate, assumendo un'adesione variabile tra il 65 e il 70%.
Criteri di invio in colonscopia: riscontro di almeno un polipo di diametro >5mm, o di almeno un polipo con componente villosa >20% o displasia di alto grado, di diametro <6mm, o di 3 adenomi tubulari con displasia di basso grado di diametro <6mm, o di un cancro.
Follow-up per incidenza e mortalità per tutti i soggetti reclutati nello studio, tramite record linkage con gli archivi dei registri tumori di popolazione e con i registri regionali di mortalità.
Sono state incluse nell’analisi 34272 persone e 9911 delle 17136 persone inserite nel gruppo di intervento hanno eseguito l’esame (sigmoidoscopia). I risultati del follow-up di incidenza (a 15 anni) e di mortalità (a 18 anni) confermano l'importante effetto protettivo di un singolo test con una riduzione di incidenza pari al 33% e di mortalità pari al 39% tra le persone aderenti allo screening.
Programma di screening per il tumore polmonare integrato con la cessazione del fumo
Responsabile:
Carlo Senore
Il progetto pilota di un programma di screening per il tumore polmonare integrato con la cessazione del fumo ha una durata biennale.
Il progetto si articola nelle seguenti attività:
- stabilire i criteri di accesso allo screening per soggetti a rischio e modalità di identificazione della popolazione target;
- tracciare i modelli di reclutamento e la quantificazione del rischio;
- integrare il percorso di reclutamento dello screening con le risorse di prevenzione primaria presenti sul territorio;
- fissare dei criteri di qualità tecnico-professionale e organizzativa delle strutture che potranno erogare lo screening;
- delineare il percorso e la qualità dei protocolli diagnostici;
- curare il sistema informativo, la gestione delle immagini, la qualità e la performance dell'imaging;
- valutare l'analisi organizzativa, i costi e il budget impact.
Ad oggi sono stati predisposti i materiali informativi per i pazienti ed è stato definito il questionario di arruolamento. Si è inoltre realizzato il sito web www.liberodalfumo.it dedicato in particolare ai fumatori, per motivarli/supportarli a smettere di fumare.
È stato definito il protocollo di arruolamento, che a Torino prevede il coinvolgimento dei medici di medicina generale (mmg) e dei centri anti-fumo, che è stato avviato a settembre 2021. A ottobre 2022 è partito il reclutamento tramite gli ambulatori dei mmg coinvolti; ad aprile 2023 sono stati reclutati 168 assistiti di cui 156 hanno effettuato l'esame TC spirale.
A gennaio 2023 sono stati avviati i corsi di terapia di gruppo rivolti ai fumatori motivati a smettere di fumare (38 fumatori inviati ai percorsi di cessazione).
Programma regionale di screening Prevenzione Serena
Responsabile:
Carlo Senore
Il CPO Piemonte svolge un ruolo di supporto e consolidamento dell’attività di prevenzione secondaria offerta alla popolazione piemontese grazie al programma Prevenzione Serena.
Le procedure di screening adottate nel programma Prevenzione Serena sono le seguenti:
- la mammografia bilaterale per lo screening del tumore della mammella è l'esame di I livello ed è offerta alle donne tra 50 e 69 anni ogni due anni e, su richiesta, alle donne tra 45 e 49 anni; l'esame di II livello consiste nell'ecografia mammaria ed eventuale prelievo per biopsia;
- il Pap test/test HPV (human papilloma virus) per lo screening cervicale è l'esame di I livello: il Pap test viene proposto alle donne tra 25 e 29 anni ogni 3 anni, mentre il test HPV alle donne tra 30 e 64 anni ogni 5 anni; l'esame di II livello prevede la colposcopia ed eventuale prelievo per biopsia;
- il test per la ricerca del sangue occulto nelle feci (FIT) per lo screening dei tumori del colon-retto è l'esame di I livello offerto a tutte le persone di età compresa tra 50 e 74 anni; l'esame di II livello prevede la colonscopia ed eventuale prelievo per biopsia.
Obiettivi dell'attività svolta dal CPO a supporto del programma regionale di screening sono i seguenti:
- realizzazione di un data-warehouse per la valutazione degli indicatori di qualità e di attività dei programmi di screening, anche in collaborazione con il CSI Piemonte che cura il sistema informativo e informatico, gestionale e valutativo;
- formazione del personale sanitario;
- sviluppo del sistema informativo regionale e locale nonché delle attività di audit e promozione della qualità;
- sensibilizzazione della popolazione bersaglio degli screening.
Nel 2020, a causa dell’emergenza pandemica, l’attività di screening aveva subìto una temporanea sospensione, con graduale riavvio dal mese di giugno. Durante la fase di sospensione dell’attività sono stati comunque garantiti gli esami di approfondimento per le persone con test di screening positivo, gli esami di controllo per le persone in follow-up e i controlli per sintomi. Per ciascuno dei tre programmi di screening, gruppi di lavoro del coordinamento regionale hanno definito le procedure da adottare per la ripresa in sicurezza dell’attività di I e II livello. L’adozione necessaria delle misure di sanificazione e distanziamento ha determinato un allungamento dei tempi dedicati a ciascun esame; inoltre, alcune unità operative sono state chiuse, per l’impossibilità di garantire il distanziamento in sala d’attesa o di assicurare percorsi COVID-free. Si stima che la riduzione di attività registrata nel 2020 abbia determinato la mancata diagnosi di circa 500 casi di tumore della mammella, 100 casi di tumore del colon-retto e 10 casi di tumore della cervice uterina.
Screening con HPV nelle donne più giovani e screening nelle donne vaccinate: studio Consensus
Responsabile:
Paola Armaroli
Obiettivo dello studio è di valutare se nelle donne con meno di trent'anni lo screening con HPV secondo un protocollo meno aggressivo permetta di evitare l'eccesso di sovradiagnosi osservato con i protocolli standard.
Si intende, inoltre, determinare il metodo più efficiente per sottoporre a screening cervicale le donne vaccinate per HPV 16/18, in particolare riguardo all'intervallo tra round di screening.
L’attività svolta porterà a costruire un sistema di valutazione e monitoraggio che permetta l'integrazione di programmi di prevenzione primaria (vaccini) con quelli di prevenzione secondaria (screening) come previsto dalla Consensus Conference e di definire quale sia il migliore test di screening (test HPV o Pap test) e l'intervallo ottimale fra test, per le ragazze vaccinate contro l'HPV e per quelle non vaccinate.
Screening stratificato sul rischio per il tumore del collo dell’utero
Responsabile:
Paola Armaroli
Obiettivo principale del progetto è quello sviluppare e valutare programmi di screening basati sul rischio per il cancro cervicale e fornire strumenti di implementazione open source.
Ulteriori obiettivi dell'iniziativa sono dati dallo sviluppo di:
- profili di rischio per donne non vaccinate in base alla loro storia di screening;
- profili di rischio di cancro cervicale in coorti di nascita vaccinate contro l'HPV in contesti con vaccinazione e copertura di screening variabili;
- profili di rischio per il cancro cervicale in relazione ad altri fattori e sviluppare profili di rischio per danni correlati allo screening;
- algoritmi di screening basati sul rischio basati sulla storia di screening, sullo stato vaccinale (sia a livello individuale che a livello di popolazione) e su fattori di rischio derivati dal paziente;
- applicazioni open source di e-health e m-health per supportare l'implementazione di screening basati sul rischio in programmi real life.
Partecipano al progetto 11 partner europei. La SSD Epidemiologia Screening dell'AOU Città della Salute e della Scienza di Torino contribuisce, nello specifico:
- all'obiettivo 1: profili di rischio di cancro e di lesioni precancerose verranno sviluppati sulla base dei risultati di più round di screening consecutivi, analizzando i dati congiunti dei trial su test HPV condotti nei Paesi Bassi (POBASCAM 44mila donne), in Italia (studio NTCC, 94mila donne), Svezia (studio Swedescreen, 12.500 donne), per un totale di circa 150mila donne e > 300 CIN3 e casi di cancro. Questo database verrà aggiornato al 2019 permettendo di raggiungere un follow-up totale fino a 20 anni;
- all'obiettivo 2: attraverso il linkage tra i dati dei registri di screening con lo stato di vaccinazione (Italia, Svezia, Paesi Bassi e Slovenia). Questi dati forniscono informazioni sugli effetti diretti della vaccinazione sui vaccinati e sugli effetti indiretti sui non vaccinati. In Italia, partecipiamo alla realizzazione di questo obiettivo attraverso lo studio Consensus.
Dai risultati di questi studi è possibile sviluppare precisi profili specifici per età per il rischio CIN3 e danni correlati allo screening in base allo stato della vaccinazione individuale o alla copertura della vaccinazione. Il progetto è iniziato nel gennaio 2020, per una durata di 60 mesi.
Studio EPSAM
Responsabile:
Lorenzo Richiardi
Lo studio EPSAM (Esposizioni Post-natali e SAlute Maschile) si pone l’obiettivo di identificare le cause genetiche e ambientali oltre che valutare la salute a lungo termine dei pazienti affetti da tumore del testicolo.
Lo studio EPSAM, in particolare, intende indagare:
- i fattori di rischio post-natali che agiscono durante la pubertà/adolescenza (13-19 anni);
- i fattori di rischio genetici, studiando geni candidati e partecipando al Testicular Cancer Consortium (TECAC) coordinato dal National Cancer Institute americano e dalla University of Pennsylvania.
Nel 2010 (fase 1) sono stati reclutati i casi di tumore del testicolo diagnosticati nella popolazione della Provincia di Torino tra il 1997 e il 2008. Nel 2021 (fase 2) è stato esteso il reclutamento dei casi residenti nella Provincia di Torino diagnosticati tra il 2010 e il 2021 e seguiti presso l'AOU Città della Salute e della Scienza di Torino. Lo studio partecipa al consorto internazionale TECAC