BIOFIT, per una personalizzazione dello screening colorettale
Responsabile:
Carlo Senore
Il progetto BIOFIT si articola in due diversi studi: un trial randomizzato e uno studio caso-controllo.
Nello specifico:
- il trial randomizzato effettua la valutazione di un approccio di screening modulato in base al rischio individuale di neoplasia avanzata, stimato sulla base del livello cumulativo di emoglobina fecale misurato sugli ultimi due esami di screening;
- lo studio caso-controllo, innestato nella coorte dei soggetti reclutati nel trial, mira a determinare il valore predittivo di altri biomarcatori (profili del microbioma, miRNA), utilizzati da soli o in combinazione, tra loro e/o con il livello di emoglobina fecale, per la presenza di neoplasia avanzata nei soggetti esaminati nell'ambito dello screening.
Gli obiettivi di BIOFIT sono i seguenti:
- valutare l'impatto di un protocollo di screening che preveda percorsi differenziati per sottogruppi della popolazione bersaglio, modulati sul livello di rischio stimato in base al livello di emoglobina misurato a ogni test;
- valutare il valore predittivo di biomarcatori fecali (diversi dall'emoglobina fecale), da soli o in combinazione, e di score di stili di vita per il rischio di neoplasia.
Nel trial saranno valutati intervalli di screening differenziati in base al livello di rischio determinato con la misura del valore cumulativo di emoglobina negli ultimi due esami. Stratificando le persone aderenti allo screening in base al livello cumulativo di emoglobina fecale saranno individuati tre sottogruppi.
- Soggetti ad alto rischio, con un livello cumulativo di emoglobina fecale misurata sugli ultimi due esami >= µg Hb/gr di feci saranno randomizzati in proporzione 1:1:1 a 3 bracci di studio: 1) colonscopia immediata; 2) ricerca del sangue occulto nelle feci (FIT) a 1 anno; 3) FIT a 2 anni (standard). Nei primi 3 anni i soggetti saranno randomizzati nei 3 bracci; nel quarto anno i soggetti eleggibili saranno randomizzati solo nei bracci 1 e 2.
- Soggetti a basso rischio, con emoglobina fecale non rilevabile (o al di sotto del livello rilevabile dal sistema analitico) negli ultimi due esami saranno randomizzati in proporzione 1:2 nei bracci 4) FIT a 2 anni (standard) o 5) FIT a 3 anni.
- Soggetti a rischio intermedio, con livello cumulativo di emoglobina fecale negli ultimi due esami compreso tra 4 e 19.9 µg Hb/gr di feci saranno rinviati a periodismo standard (2 anni).
Nello studio caso-controllo sarà chiesto a tutti i soggetti con esito positivo al test di screening e a un campione di soggetti con test negativo di fornire il consenso per un prelievo di sangue e di un campione aggiuntivo di feci e di rispondere a un questionario sullo stile di vita (alimentazione, attività fisica, fumo).
Inoltre, a un campione di soggetti nel gruppo a basso rischio che daranno il loro consenso a fornire campioni biologici aggiuntivi, sarà chiesta la disponibilità a sottoporsi a colonscopia per escludere la presenza di lesioni neoplastiche del colon, non rilevate dal test FIT.
Infine a tutti i soggetti che si sottopongono a test di screening viene chiesto il consenso a donare il leftover delle provette dopo l'esecuzione del test, per la creazione di una biobanca.
Joint Action EUCanScreen
Responsabile:
Livia Giordano
L'obiettivo generale della Joint Action EUCanScreen è garantire un’attuazione sostenibile di programmi di screening oncologici di alta qualità per i tumori della mammella, della cervice uterina e del colon-retto, nonché l’implementazione dei programmi di screening recentemente raccomandati per i tumori al polmone, alla prostata e del tratto gastrico.
Per EUCanScreen sono stati definiti sette obiettivi specifici:
- garantire la piena attuazione di programmi di screening basati su prove di efficacia, economicamente sostenibili e di alta qualità per i tumori della mammella, della cervice uterina e del colon-retto;
- preparare l'attuazione di programmi di screening per i tumori del polmone, della prostata e del tratto gastrico, anch'essi basati su evidenze, economicamente sostenibili e di alta qualità;
- assicurare una governance e una sostenibilità adeguate per tali programmi;
- migliorare la qualità, la tempestività e la comparabilità della raccolta dati e del monitoraggio degli screening;
- garantire l’accesso equo ai programmi di screening per tutti i cittadini europei idonei, riducendo così le disuguaglianze nella partecipazione alla prevenzione oncologica;
- rafforzare le competenze in ambito di screening oncologico;
- promuovere la collaborazione e l’armonizzazione con altri progetti correlati finanziati dall’Unione Europea (UE).
Il piano di lavoro di EUCanScreen, che intende contribuire a ridurre il carico del cancro e a promuovere l'equità in tutta l'UE, è stato elaborato basandosi sui risultati di precedenti e attuali iniziative dell'UE in materia di screening, ed è strutturato in 11 Gruppi di Lavoro strettamente interconnessi.
Il consorzio comprende sia programmi di screening consolidati sia programmi che necessitano di miglioramenti sostanziali. In totale, nel consorzio sono rappresentati 29 Paesi partner, inclusi 25 Stati membri dell'UE, Ucraina, Moldavia, Norvegia e Islanda. Il progetto sarà coordinato dall'Università della Lettonia e coinvolgerà altre 28 autorità competenti, 59 partner affiliati e 10 partner associati.
Tra i centri partecipanti (leader dei Gruppi di Lavoro) si segnalano:
- Latvijas Universitāte (Coordinatore)
- Onkološki inštitut Ljubljana - Domov
- Cancer Society of Finland
- Oslo universitetssykehus
- Institut Catala d'Oncologia
- Korányi National Institute of Pulmonology
- Erasmus universitair Medish Centrum Rotterdam
- The Oncology Institute "Prof. Dr. Ion Chiricuţă" Cluj-Napoca
Joint Action PreventNCD
Responsabili:
Carlo Senore
-
Livia Giordano
La Joint Action PreventNCD è volta a sostenere strategie e politiche progettate per ridurre il carico dei tumori e delle altre malattie croniche non trasmissibili, i loro fattori di rischio comuni a livello sia personale che sociale, definendo metodi per valutarne l'efficacia a livello europeo.
Il cancro e altre malattie non trasmissibili (MNT) costituiscono più di 2/3 del carico di malattia in Europa. A livello di popolazione, esistono variazioni sostanziali in base allo stato socio-economico, all'area geografica, all'età, alla disabilità, al genere e ai gruppi etnici. Gran parte di questo carico di malattia è prevenibile.
L'obiettivo della Joint Action (JA) sulla prevenzione del cancro e MNT - Azione sui Determinanti di Salute è sostenere strategie e politiche progettate per ridurre il carico del cancro e MNT, i loro fattori di rischio comuni sia a livello personale che sociale, e definire metodi per valutare la loro efficacia in tutta Europa. La JA PreventNCD è suddivisa in dieci Work Packages (WP), ciascuno con obiettivi specifici da raggiungere.
La SSD Epidemiologia e Screening dell'AOU Città della Salute e della Scienza di Torino è una delle Affiliated Entities collegate all'Istituto Superiore di Sanità (Competent Authority) nella JA PreventionNCD ed è coinvolta nei WP 8 e 10.
WP 8: Visualizzazione dei dati e modelli predittivi
Obiettivo: identificare modalità di visualizzazione dei dati agli stakeholder, anche attraverso l'impiego di modelli predittivi.
Attività previste:
- identificare, descrivere e armonizzare metodologie e fonti di dati per il monitoraggio dei determinanti di salute, fattori di rischio e loro impatto sulle Malattie Non Trasmissibili (MNT);
- impiegare strumenti di simulazione per la visualizzazione e interrogazione di dati derivanti da modelli predittivi;
- supportare la scelta delle strategie di prevenzione più costo-efficaci.
WP 10: Stratificazione del rischio personalizzato
Obiettivo: implementare la stratificazione del rischio personalizzato nella prevenzione del cancro e di altre malattie croniche non trasmissibili.
Attività previste: intervento motivazionale rivolto alle donne risultate a rischio alto o molto alto per carcinoma mammario nel trial MyPeBS e nello specifico:
colloquio a distanza per reclutamento e somministrazione questionari su alimentazione e attività fisica
webinar interattivo su stili di vita
intervento a distanza di counselling breve personalizzato in base alle abitudini individuali
somministrazione questionari post-intervento
MyPeBS - My Personal Breast cancer Screening
Responsabile:
Livia Giordano
MyPeBS è un trial clinico internazionale randomizzato, controllato e multicentrico che mette a confronto uno screening mammografico personalizzato, stratificato sul rischio, con lo standard attuale, in donne di età compresa tra i 40 e i 70 anni.
Il progetto ha ricevuto un finanziamento da parte della Commissione Europea nell'ambito del bando Horizon 2020.
La sperimentazione riguarda l'estensione a tutta la popolazione dello screening basato sul rischio, in cui le donne sono invitate a effettuare esami programmati secondo il rischio personale di sviluppare un carcinoma mammario proiettato sui 5 anni. Un punteggio individuale di rischio è calcolato sulla base di:
- storia ormonale e riproduttiva;
- storia famigliare;
- densità mammografica;
- presenza di polimorfismi genetici associati al rischio di carcinoma mammario.
Il campione è rappresentato da 85mila donne partecipanti allo screening mammografico in alcune aree di Belgio, Francia, Israele, Italia, Regno Unito e Spagna. Le partecipanti sono randomizzate in due bracci:
- braccio di controllo: protocollo di screening corrente nel centro di reclutamento;
- braccio sperimentale: è richiesto un campione di saliva per la genotipizzazione e viene somministrato un questionario sulla storia personale/famigliare; è inoltre rilevata la densità mammografica; in base ai dati forniti è calcolato il punteggio di rischio individuale, comunicato alla partecipante insieme al protocollo di screening personalizzato, nel corso di un colloquio dedicato.
I punteggi di rischio sono suddivisi in 4 livelli corrispondenti a differenti protocolli di screening, validi per i 4 anni di follow-up:
- rischio basso (<1% ): mammografia dopo 4 anni;
- rischio medio (1≤ <1,67%): mammografia ogni 2 anni + ecografia ogni 2 anni in caso di seno denso;
- rischio alto (1,67%≤ <6%): mammografia ogni anno + ecografia ogni anno in caso di seno denso;
- rischio molto alto (≥6%): mammografia e risonanza magnetica ogni anno (quest'ultima fino ai 60 anni di età).
Il CPO è responsabile del Workpackage "Comunicazione e disseminazione", inoltre coordina il trial presso il Centro di Riferimento Regionale (CRR) per lo screening mammografico dell'ospedale San Giovanni Antica Sede di Torino. Il centro torinese ha reclutato 4.587 partecipanti (2.266 nel braccio sperimentale e 2.321 nel braccio controllo), collocandosi in seconda posizione tra i top recruiters del consorzio. Il follow up è in corso.
Progetto NINFEA
Responsabile:
Lorenzo Richiardi
Lo studio indaga in un'ottica life-course i fattori di rischio (stili di vita, malattie, esposizioni ambientali, esposizioni a farmaci ecc.), ma anche i fattori protettivi, per i principali problemi di salute del bambino, dalla prima infanzia all’adolescenza e, in prospettiva, dell’adulto.
Il progetto NINFEA (Nascita e INFanzia: gli Effetti dell'Ambiente) ha reclutato, tra il 2005 e il 2016, 7.500 donne in gravidanza che hanno compilato un primo questionario online al momento del reclutamento e successivi questionari di follow-up ai 6 e 18 mesi del bambino e al compimento dei 4, 7, 10, 13 e 16 anni dei figli. Sono stati inoltre somministrati tra il 2020 e il 2021 questionari sul COVID-19: un questionario anonimo durante il primo lockdown, al fine di studiare la prevalenza di sintomi influenzali nel nucleo famigliare oltre alla percezione della conoscenza generale sull’epidemia in corso e le principali fonti informative, e un nuovo questionario di follow-up volto a indagare le ricadute sanitarie e socioeconomiche della pandemia sulle famiglie della coorte.
Oltre alla compilazione dei questionari è stata anche chiesta, ai 6 mesi del bambino, la donazione di un campione di saliva, di mamma e bambino, utilizzando il kit Oragene recapitato direttamente a domicilio.
La sezione dei Dati, attivata nel 2016 sul sito web, è la prima esperienza sistematica di condivisione pubblica di statistiche descrittive, in forma aggregata, sulle caratteristiche di esposizione o esito delle mamme e dei loro figli che partecipano allo studio.
Per agevolare il coinvolgimento dei ragazzi è disponibile NINFEAteen, un'area web il cui obiettivo è di presentare il progetto ai più giovani. L'attività di comunicazione si avvale dei principali canali social (Facebook, YouTube, Instagram, X) oltre che di una newsletter periodica NINFEAnews.
La coorte partecipa e ha preso parte a studi europei (CHICOS, LifeCycle, ATHLETE, GOLIAT) e consorzi internazionali (I4C, PACE). Il progetto NINFEA partecipa inoltre al Piano nazionale per gli investimenti complementari (PNC) - M6 E.1 salute, ambiente, biodiversità e clima.
Nel gennaio 2025 il progetto entra in una nuova fase in cui si rivolge direttamente ai figli e alle figlie della coorte che diventano maggiorenni, inizia NINFEAnext, che prevede una piattaforma con questionari dedicati ai giovani adulti. Le madri, tuttavia, sono invitate a proseguire la collaborazione ormai ventennale, rispondendo a nuovi questionari che prevedono solo più domande relative a salute, benessere, stili di vita delle donne e non più quesiti inerenti alla vita dei figli.
Studio EPIC
Responsabile:
Carlotta Sacerdote
EPIC (European Prospective Investigation into Cancer and Nutrition) è uno studio multicentrico, avviato nel 1993, che si basa sulla partecipazione delle coorti reclutate in nove Paesi europei, coinvolgendo un totale di circa 400mila partecipanti adulti sani.
Lo studio che ha reclutato 40mila soggetti in Italia (Torino, Varese, Firenze, Napoli e Ragusa) di cui 10.600 a Torino, è stato disegnato per indagare i rapporti tra l'alimentazione e l'insorgenza dei tumori. Nel corso del tempo il campo di indagine si è però ampliato fino a includere le interazioni tra geni e diversi fattori di rischio ambientale nello sviluppo di patologie croniche come tumori, ma anche malattie cerebro e cardiovascolari, diabete, malattie neurologiche, malattie infiammatorie dell’intestino e autoimmuni.
Lo studio EPIC Torino effettua un follow-up periodico di tutta la coorte con metodi comuni alle altre coorti EPIC dei centri italiani ed europei e conserva in una banca biologica delle aliquote di sangue dei soggetti arruolati per analisi biomolecolari.
Studio PLACO-COVID
Responsabili:
Giovannino Ciccone
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Obiettivo principale dello studio è valutare se l’infusione di plasma da soggetti convalescenti da infezione da SARS-CoV-2, o di plasma inattivato standard (da donatori non venuti in contatto con SARS-CoV-2) migliori la sopravvivenza dei pazienti ricoverati per COVID-19 con recente sviluppo di insufficienza respiratoria acuta che necessita di supporto ventilatorio.
Allo studio hanno collaborato 25 ospedali di tutte le province della Regione Piemonte e della Valle d’Aosta. L’arruolamento ha avuto inizio a giugno 2020 ed è terminato a febbraio 2021, raggiungendo la numerosità prevista (180 pazienti).
PLACO-COVID è uno studio controllato randomizzato di fase 2, a 3 bracci di trattamento:
- standard (la terapia più efficace secondo letteratura e/o linee guida internazionali);
- standard + plasma inattivato donato in epoca pre-COVID (gennaio-ottobre 2019) in tripla somministrazione ai giorni 1-3-5 dalla randomizzazione;
- standard + plasma convalescente COVID inattivato in tripla somministrazione ai giorni 1-3-5. È prevista la cecità per i clinici che infondono il plasma, solo il centro trasfusionale terrà traccia del tipo di plasma infuso in ciascun paziente.
Criteri di inclusione: adulti ricoverati affetti da COVID-19 confermata da test diagnostico con recente comparsa o peggioramento di insufficienza respiratoria acuta (<5gg) con gravità >=2 nella classificazione SIMEU, dopo firma di consenso informato. La randomizzazione è stratificata per livello di gravità dei pazienti in 3 categorie. Endpoint principale: sopravvivenza a 30 giorni dalla randomizzazione. La randomizzazione e la raccolta dati sono gestiti sull’ultima versione della piattaforma EPICLIN.
Per questo trial è stato istituito un Data Monitoring Committee indipendente. ClinicalTrials.gov: NCT04428021. I risultati definitivi sono stati pubblicati.
Studio PROscreen MRI
Responsabili: -
Lo studio pilota valuta un innovativo protocollo di screening per il carcinoma prostatico nell'ASL TO5, combinando test PSA, calcolatore del rischio e risonanza magnetica multiparametrica per migliorare la diagnosi precoce e ridurre le sovradiagnosi in uomini tra i 55 e i 65 anni.
Lo studio pilota in esame ha come obiettivo la valutazione di un innovativo protocollo di screening per il carcinoma prostatico (CaP) nell'ASL TO5, coinvolgendo uomini tra i 55 e i 65 anni. Questo progetto, della durata di 24 mesi, mira a migliorare la diagnosi precoce del CaP utilizzando un approccio multimodale che combina il test del PSA (Prostate Specific Antigen), un calcolatore del rischio e la risonanza magnetica multiparametrica (RM-mp).
Il percorso di screening inizia con un test PSA per tutti i partecipanti. Segue una visita urologica e una valutazione del rischio per coloro che presentano un PSA oltre il valore soglia di 3 ng/ml. L'aspetto innovativo di questo studio è l'utilizzo della RM-mp come strumento di screening per tutti i pazienti con PSA elevato, riducendo così il numero di biopsie non necessarie. La biopsia prostatica viene eseguita solo in caso di RM-mp positiva o di un rapporto PSA densità (PSAD) superiore a 0,15 ng/ml/cc.
Questo approccio non solo mira a migliorare la diagnosi precoce, ma anche a ridurre le sovradiagnosi di tumori non clinicamente significativi.
Un ulteriore aspetto rilevante dello studio è la raccolta di campioni biologici. Questi potranno essere utilizzati per future ricerche, contribuendo così all'avanzamento delle conoscenze sul carcinoma prostatico.