Anche quest'anno il workshop dedicato allo screening del tumore del collo dell'utero, organizzato dal CPO Piemonte in collaborazione con l'AOU Città della Salute e della Scienza di Torino, ha offerto l'occasione per fare il punto sull'attività svolta fino ad oggi, tracciando lo scenario del futuro prossimo.

Tema cardine del 2015: l’implementazione dello screening del tumore del collo dell’utero attraverso l'adozione del test HPV come test primario. Il test HPV consente di verificare, con una procedura analoga a quella usata per il Pap test, l’eventuale presenza di DNA del Papilloma virus (Human Papilloma Virus, HPV) che risulta ad alto rischio nello sviluppo del cervicocarcinoma.

In Piemonte lo screening con test HPV sta andando progressivamente a sostituire lo screening con Pap test per le donne di età compresa fra i 30 e i 64 anni: ad oggi risulta attivato in 8 su 9 Dipartimenti regionali di screening.
Per motivi organizzativi il passaggio al test HPV, avviato nel 2014, sarà effettuato nell’arco di cinque anni.

"Il piano di implementazione procede come previsto", ha affermato Nereo Segnan, responsabile del coordinamento regionale del programma di screening Prevenzione Serena, "ed entro il 2018 il test HPV sarà offerto a tutte le donne in età indicata. Prevenzione Serena è uno dei primi programmi di screening ad attuare il passaggio al test HPV come test primario per la prevenzione del tumore del collo dell’utero: non solo in Italia, ma in tutto il mondo.”

Lo screening con test HPV permette di ridurre del 60-70% l’incidenza dei tumori invasivi del collo dell’utero rispetto allo screening con Pap test. Lo ha dimostrato uno studio, condotto da un’équipe internazionale di ricercatori guidata da Guglielmo Ronco del CPO Piemonte e svoltosi nell'ambito dei programmi di screening europei, tra cui quello piemontese, che definisce per la prima volta i protocolli più appropriati per il test.

Il Pap test, tuttavia, non perde completamente la sua validità. Nelle donne più giovani in età da screening (25-29 anni) il test HPV rileva molte lesioni destinate a regredire spontaneamente, con un elevato rischio di esami e trattamenti inutili. Pertanto le donne con meno di 30 anni continueranno a eseguire il Pap test.


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