Marker biologici per la gestione delle donne HPV positive

Responsabile:
Paola Armaroli 

L’obiettivo cardine del progetto è di valutare il ruolo di diversi marker molecolari tra donne HPV positive nell'individuare tra esse quelle portatrici di lesioni di alto grado, e nel predire, tra le medesime, la persistenza dell'infezione e il successivo sviluppo di lesioni di alto grado.


Nell'ambito dello studio randomizzato multicentrico NTCC si è costituita una banca biologica basata sul materiale residuo dopo l'effettuazione dei test di screening e, in alcuni centri, su ulteriori prelievi (sangue, cellule cervicali e muco) eseguiti nel corso delle colposcopie.

La banca biologica viene utilizzata per lo studio di indicatori molecolari della presenza di lesioni di alto grado, di futuro sviluppo delle stesse e di persistenza dell'infezione, utilizzando un disegno caso-controllo nested.

Un altro studio multicentrico (NTCC2) prevede che nei progetti pilota di screening a tutte le donne HPV positive insieme alla citologia siano eseguiti il test per la ricerca di mRNA degli oncogeni virali E6 ed E7 e l'immunoistochimica combinata per p16 e Ki67.

Un ulteriore studio ha poi indagato il valore come marker per il triage delle donne HPV positive e come marker della capacità di persistenza e progressione delle lesioni intraepiteliali di: (i) metilazione di geni umani, (ii) metilazione di geni virali e (iii) microRNA.

A tal fine nelle banche biologiche di NTCC e NTCC2 sono studiate: (a) l'associazione trasversale e longitudinale con la presenza di CIN di alto grado, (b) l'associazione con la persistenza dell'infezione, (c) l'associazione con l'età delle CIN di alto grado.

Questo sito utilizza cookie tecnici, analytics e di terze parti. Proseguendo nella navigazione accetti l'utilizzo dei cookie.