Audit clinico della qualità dell’assistenza nella Rete Oncologica del Piemonte e della Valle d’Aosta: il trattamento del tumore ovarico

Responsabile:
Giovannino Ciccone 

L'audit valuta il trattamento erogato alle pazienti con carcinoma dell’ovaio alla diagnosi o alla progressione/recidiva di malattia, prendendo avvio da una precedente esperienza di audit sui tumori ovarici (Studio COROP, 2009).


L'iniziativa si inserisce nell'ambito delle attività, realizzate in collaborazione con la Rete Oncologica del Piemonte e della Valle d’Aosta, finalizzate a migliorare la qualità dell’assistenza dei pazienti oncologici residenti nelle due regioni, attraverso la conduzione di interventi di Audit & Feedback (A&F) ed è parte del progetto Easy-Net.

Gli obiettivi specifici, con riferimento ai centri che prendono in carico la paziente, sono i seguenti:

  • descrizione delle caratteristiche strutturali;
  • descrizione del trattamento effettuato in prima linea e valutazione dell’aderenza alle raccomandazioni esistenti, evidenziando eterogeneità di comportamento;
  • descrizione del trattamento della progressione o recidiva di malattia e valutazione dell’aderenza alle raccomandazioni esistenti, evidenziando eterogeneità di comportamento;
  • identificazione dei fattori clinici che possono avere influenzato la scelta del trattamento;
  • descrizione della sopravvivenza globale e valutazione dei fattori clinici e organizzativi che possono influenzare l’esito.

Lo studio è un audit clinico a livello di popolazione regionale, con una raccolta dati inclusiva di una fase retrospettiva e una prospettica, con periodica rivalutazione e feedback agli operatori coinvolti degli indicatori condivisi. La componente retrospettiva di raccolta dati, strumentale a descrivere gli indicatori di baseline, riguarda i casi incidenti tra le residenti in Piemonte e in Valle d’Aosta, trattati nel primo semestre 2016, in Piemonte. I casi sono identificati centralmente attraverso le Schede di Dimissione Ospedaliera (SDO). Ciascun centro può poi aggiungere i propri casi, qualora non identificati dall’algoritmo (falsi negativi). La raccolta prospettica riguarda i casi di tumore ovarico presi in carico da parte dei Gruppi Interdisciplinari Cure (GIC) per i tumori ginecologici della Rete Oncologica (periodo 2017-2020). 

A cadenza semestrale sono trasmessi e condivisi con gli operatori i risultati relativi alla valutazione degli indicatori con il coinvolgimento del Gruppo di studio per i tumori ginecologici. Sulla base delle criticità emerse da tale analisi, sono progettate e implementate azioni correttive a livello o locale o azioni di sistema su iniziativa della Rete Oncologica, qualora le criticità interessino la globalità delle strutture di erogazione regionali.

Periodicamente, in occasione delle riunioni organizzate dalla Rete Oncologica del Piemonte e della Valle d’Aosta, sono presentate sintesi dei dati, come feedback ai centri dell’attività svolta. E' stato elaborato un report riassuntivo per l’intero periodo a disposizione. 

Inoltre è in corso la messa a punto di un sistema per monitorare l'assistenza attaverso i dati amministrativi, usando i dati dell'audit per la validazione.

Centro per i trial clinici e progetto EPICLIN

Responsabile:
Giovannino Ciccone 

Attività di supporto metodologico e operativo alla ricerca clinica no profit a livello aziendale e regionale.


La SSD Epidemiologia Clinica e Valutativa dell’AOU Città della Salute e della Scienza di Torino svolge una funzione di promozione di studi indipendenti, con la duplice funzione, da una parte, di riferimento regionale, per la consulenza metodologica sui trial clinici, per il disegno, il coordinamento e l’analisi di studi collaborativi, in particolare nell’ambito delle Reti Oncologica e Onco-ematologica piemontesi; dall’altra, di clinical trial center aziendale e di clinical trial quality team, a supporto dei gruppi di ricerca impegnati in diverse discipline, per gli aspetti epidemiologici, statistici, di metodologia della ricerca clinica e di assicurazione della qualità delle sperimentazioni secondo la Good Clinical Practice (GCP).

La piattaforma informatica EPICLIN garantisce il fondamentale servizio di supporto alla raccolta dei dati in studi multicentrici, alla randomizzazione e al monitoraggio degli studi, attraverso la predisposizione di CRF elettroniche e database accessibili tramite web.

Da quando è stato avviato, nel 2004, il centro ha collaborato alla progettazione e/o alla realizzazione di oltre 230 studi, prevalentemente in campo oncologico ed ematologico, consolidando la collaborazione con il network italiano di ematologi maggiormente attivo nella ricerca sui linfomi, la Fondazione Italiana Linfomi (FIL), e svolgendo un ruolo di coordinamento degli aspetti metodologici e statistici degli studi in corso. 

Per promuovere una maggiore qualità della ricerca clinica è stata svolta un’attività formativa attraverso l’organizzazione di corsi e seminari su argomenti specifici riguardanti la metodologia dei trial, della statistica applicata e della ricerca clinica in generale. L’attività di consulenza sui protocolli avviene attraverso riunioni tra il personale del centro (epidemiologi, statistici e informatici) e i gruppi clinici responsabili dei diversi protocolli.

L’analisi statistica dei dati e la preparazione degli articoli vengono condotte con un elevato livello di interazione con i clinici responsabili degli studi. Per la raccolta e il monitoraggio degli studi multicentrici è stato costituito un team di informatici che gestisce la piattaforma EPICLIN.

Sul piano degli standard di qualità il centro sta completando l’adeguamento del sistema di raccolta dati online rispetto a quanto previsto dalle linee guida GCP e dai requisiti della Food and Drug Administration (FDA).

EASY-NET - Audit & Feedback nell’assistenza oncologica regionale

Responsabile:
Giovannino Ciccone 

L'obiettivo generale del progetto è di valutare l’efficacia di diverse strategie di interventi di Audit & Feedback (A&F) nel miglioramento della qualità e dell’equità dell’assistenza oncologica in Regione Piemonte.


Gli obiettivi specifici dell'iniziativa di ricerca sono i seguenti:

  1. valutare l’impatto della formazione sugli audit locali e della misurazione e diffusione di indicatori di struttura, processo ed esito basati sui dati correnti nel migliorare l’accesso, l’appropriatezza dei percorsi assistenziali e degli outcome per i principali tumori (approccio standard di Audit & Feedback, S-A&F);
  2. sviluppare un sistema di A&F basato sulla raccolta di informazioni cliniche e organizzative con appositi database su tumori selezionati e sulla elaborazione periodica (ogni 4 mesi) di report con indicatori e commenti/suggerimenti sulle azioni opportune a livello locale (approccio intensivo di Audit & Feedback, I-A&F);
  3. analizzare i fattori di ostacolo e le opportunità di cambiamento anche attraverso focus group di area che coinvolgano figure chiave responsabili dei percorsi assistenziali e tramite interviste a un campione di pazienti.

Per raggiungere gli obiettivi progettuali sono state avviate le seguenti attività:

  • audit clinico sulla qualità del trattamento del tumore ovarico nella Rete Oncologica del Piemonte e della Valle d’Aosta;
  • studio controllato randomizzato a cluster - stepped wedge - sull’implementazione del protocollo ERAS  (Enhanced Recovery After Surgery) nella gestione perioperatoria di pazienti con tumore colorettale e delle pazienti sottoposte a isterectomia per patologia ginecologica benigna o per neoplasie del collo-corpo dell’utero in Regione Piemonte;
  • audit di popolazione del percorso assistenziale del tumore alla vescica nella Regione Piemonte (in corso).

Inoltre, a seguito dell’emergenza causata dall’epidemia da COVID-19, è stato organizzato nel 2020 il monitoraggio della casistica con accesso all’AOU Città della Salute e della Scienza di Torino.

L’obiettivo 1 è valutato analizzando il trend temporale di alcuni indicatori di accesso dei pazienti alle strutture della rete, di appropriatezza e di esito, misurabili attraverso l’uso integrato dei dati correnti. Il risultato fornisce una stima dell’efficacia degli interventi diffusi di formazione sul metodo dell’audit clinico e sul sistema di indicatori basati sui dati correnti restituiti annualmente alle strutture della Rete.

L’obiettivo 2 prevede un confronto tra l’approccio standard, basato su audit clinici locali e dati forniti con periodicità annuale verso un approccio intensivo, basato sulla diffusione di database clinici per tumori selezionati, con un disegno randomizzato a cluster, stepped-wedge, che utilizza come cluster le 6 aree della Rete, e sulla elaborazione e diffusione di indicatori con periodicità quadrimestrale.

L’obiettivo 3 si basa sull’analisi dei fattori che potrebbero rappresentare degli ostacoli o delle opportunità al miglioramento, attraverso: a) l’analisi statistica dei risultati disponibili, b) l’organizzazione di focus group, coinvolgendo le figure con responsabilità nei percorsi assistenziali dei tumori selezionati, c) interviste su un campione rappresentativo dei pazienti registrati nei database clinici.

Ecografia toracica nei pazienti con dispnea nel Dipartimento di Emergenza

Responsabile:
Emanuele Pivetta 

Valutare l’accuratezza dell’approccio integrato nell’identificazione dell’eziologia cardiogena tra i pazienti dispnoici che accedono al Pronto Soccorso.


L’obiettivo principale dello studio è la valutazione dell’accuratezza dell’approccio integrato, basato su valutazione clinica ed ecografia toracica, nell’identificazione dell’eziologia cardiogena tra i pazienti che si presentano in Pronto Soccorso con dispnea acuta.

In una seconda fase, il progetto verifica se l’accuratezza diagnostica dell’approccio integrato sia superiore a quella dell’approccio standard (clinica, radiografia del torace e dosaggio Nt-proBNP). Durante questa successiva fase dello studio si valuta anche la variabilità della metodica ecografica, dovuta a variabili tecniche, su una sotto-coorte di pazienti valutati in Pronto Soccorso per dispnea acuta.

Alla luce della pandemia da SARS-CoV-2, le medesime valutazioni sono state ripetute per valutare l’accuratezza diagnostica nella diagnostica differenziale di polmonite da COVID-19.

Nella successiva fase del progetto, gli ulteriori obiettivi sono:

  • la valutazione dei costi dell’ecografia polmonare e dell’approccio basato su radiografia del torace e dosaggio del Nt-proBNP tra i pazienti dispnoici nel Dipartimento di Emergenza;
  • la valutazione della capacità diagnostica e prognostica dell’ecografia polmonare e dei microRNA nei pazienti che si presentano con edema polmonare acuto;
  • la fattibilità del monitoraggio, dopo esacerbazione, mediante ecografia polmonare eseguita dai pazienti stessi e l’impatto dell’uso dell’ecografia polmonare sulla degenza in Pronto Soccorso;
  • la fattibilità del monitoraggio, in corso di infezione da SARS-CoV-2, mediante ecografia polmonare eseguita dai pazienti stessi e seguiti in remoto dal personale sanitario.

La prima parte dello studio prevedeva una coorte prospettica, in sette ospedali piemontesi. La seconda parte dello studio si è basata su un trial randomizzato e controllato presso l'Ospedale Molinette dell’AOU Città della Salute e della Scienza di Torino e l’AOU Careggi di Firenze.  La sotto-coorte per la valutazione della variabilità dell’ecografia polmonare ha arruolato 50 pazienti presentatisi con dispnea acuta presso il Pronto Soccorso Molinette dell’AOU Città della Salute e della Scienza di Torino. Risultati della sotto coorte sulla variabilità dell’ecografia polmonare sono stati presentati al congresso nazionale SIMEU 2018. I costi degli approcci integrati con radiografia del torace e dosaggio dell’Nt-proBNP e con ecografia toracica verranno stimati sui dati raccolti per il trial. Sugli stessi dati verrà valutato l’impatto dell’uso dell’ecografia polmonare sulla degenza in Pronto Soccorso. Una nuova coorte di soggetti ricoverati per scompenso cardiaco è stata arruolata per la valutazione della fattibilità del monitoraggio della congestione polmonare per mezzo dell’ecografia eseguita dagli stessi pazienti al momento della dimissione.

Anche l’obiettivo riguardante la diagnosi di polmonite da COVID-19 è stato perseguito con un approccio di coorte prospettica.

HEADSpAcE

Responsabile:
Lorenzo Richiardi 

Studio prospettico internazionale dedicato ai tumori della testa e del collo volto a indagare i marcatori predittivi e prognostici nonché il percorso diagnostico del paziente anche al fine di ottenere informazioni sui determinanti del ritardo diagnostico.


Lo studio, coordinato dall'International Agency for Research on Cancer (IARC), si focalizza in particolare sui marcatori predittivi della prognosi e della risposta al trattamento, caratterizzando dal punto di vista genetico ed epigenetico e valutando la presenza o assenza dell’infezione da Papilloma virus umano (HPV), diversi campioni biologici quali sangue, saliva, tessuto tumorale e non tumorale adiacente al tumore.

Ulteriore obiettivo dello studio  è lo sviluppo di strumenti diagnostici più accurati per la caratterizzazione clinica dei tumori del capo-collo HPV positivi. Per raggiungere tali obiettivi, HEADSpAcE richiede di reclutare una coorte di pazienti in diversi Paesi dell’Europa, tra cui l’Italia, e del Sud America che contribuiscono con dati personali, clinici e campioni biologici.

Tra i risultati attesi: i) la prevenzione attraverso la diagnosi precoce; ii) il miglioramento della cura e la riduzione delle morbidità correlate al trattamento tramite identificazione di determinanti specifici della prognosi; iii) la caratterizzazione e il miglioramento della diagnosi e della prognosi dei tumori del capo e del collo HPV positivi; iv) lo sviluppo di raccomandazioni e linee guida da introdurre nella Sanità pubblica.

Marcatori di diagnosi e prognosi per il tumore della prostata

Responsabile:
Lorenzo Richiardi 

Obiettivo del progetto è identificare marcatori di diagnosi e prognosi per il tumore della prostata, in particolare per differenziare al momento della diagnosi i tumori aggressivi da quelli indolenti e capire, in caso di biopsia negativa, la probabilità di diagnosi di tumore della prostata a una successiva biopsia.


Il progetto, avviato nel 2006 e finanziato in fasi successive dalla Fondazione AIRC per la Ricerca sul Cancro, riunisce diverse coorti di pazienti diagnosticati con tumore della prostata presso l’AOU Città della Salute e della Scienza di Torino, articolandosi, nel corso del tempo, in cinque differenti studi.

  • Il primo studio coinvolge due coorti, ciascuna di 250 pazienti diagnosticati presso l’Anatomia patologica dell’Ospedale Molinette di Torino e seguiti nel tempo per mortalità causa-specifica. Sui campioni di tessuto fissato e incluso in paraffina dei pazienti selezionati sono eseguite analisi in PCR per la valutazione dello stato di metilazione dei geni selezionati in associazione con la mortalità prostata specifica. Su un sottogruppo di pazienti, per cui era disponibile sufficiente materiale bioptico, si studia anche il pattern di metilazione e l'ipometilazione globale sul tessuto prostatico non-tumorale per valutarne sia la correlazione con il tessuto tumorale sia l’associazione con la sopravvivenza.
  • Il secondo studio comprende pazienti dell’Anatomia patologica dell'Ospedale Molinette che abbiano ricevuto due prelievi di tessuto prostatico a una distanza di almeno 3 mesi di tempo tra il 1993 e il 2003. Sono arruolati nello studio 150 soggetti con un prelievo negativo seguito da uno positivo per tumore (casi) e 150 pazienti con due prelievi negativi (controlli). E’ stato estratto il DNA dal tessuto fissato e incluso in paraffina della prima biopsia negativa per tutti i casi e i controlli. Lo stato di metilazione è valutato con la tecnica del pirosequenziamento, mentre la metilazione dei geni candidati è valutata in associazione con la diagnosi di tumore in una seconda biopsia.
  • Il terzo studio valuta se la metilazione del DNA nel tessuto prostatico normale cambi nel tempo e con l’età e se tale cambiamento possa essere utilizzato come marcatore di diagnosi e prognosi. Lo studio prevede: (i) uno studio caso-controllo su pazienti con due biopsie negative e una terza biopsia positiva (casi) e pazienti con tre biopsie negative per tumore (controlli); (ii) uno studio di coorte su pazienti con due prelievi di prostata positivi per tumore.
  • Il quarto studio, di tipo collaborativo e di ampie dimensioni, è innestato nei registri clinici svedesi per valutare marcatori prognostici molecolari e morfologici. Questo studio prevede (i) PROMORT I, la raccolta di un campione di tessuto e informazioni cliniche per 700 pazienti con tumore della prostata a rischio basso o intermedio che siano deceduti a causa del tumore e 700 controlli che, invece, siano ancora vivi o morti per altre cause, (ii) PROMORT II, la revisione patologica ed il follow-up di 500 pazienti morti per tumore della prostata e 500 pazienti con tumore della prostata non letale.
  • Il quinto studio prevede il reclutamento di 900 pazienti che hanno ricevuto diagnosi di tumore della prostata presso l’Anatomia Patologica della Città della Salute e della Scienza di Torino tra il 2008 e il 2013. Lo studio “Turin Prostate Cancer Prognostication (TPCP)” coinvolge un team multidisciplinare proveniente da diversi centri di ricerca e rappresenta una preziosa risorsa per l'aggiornamento dei modelli prognostici esistenti per il tumore alla prostata in una coorte italiana. L'obiettivo è quello di fornire indicazioni più precise per le decisioni cliniche nella gestione dei pazienti affetti da tumore alla prostata. Inoltre, lo studio consentirà lo sviluppo e la validazione di nuovi modelli che includano nuovi marcatori istopatologici, digitali e molecolari. Questi marcatori saranno ottenuti tramite l'estrazione dei vetrini digitalizzati utilizzando un sistema di microscopia virtuale e la valutazione di nuovi marcatori istopatologici da parte di uropatologi. Sarà anche esaminato lo stato di metilazione di geni candidati (GSTP1, APC, PITX2, ABHD9, Chr3-EST, GPR7 e LINE-1) come potenziali marcatori prognostici nel tessuto tumorale.

Monitoraggio degli accessi con diagnosi di COVID-19 all’AOU Città della Salute e della Scienza di Torino

Responsabile:
Giovannino Ciccone 

Nel contesto dell'emergenza sanitaria causata dall’epidemia da COVID-19, i sistemi di monitoraggio e di audit clinico di coorti di pazienti ricoverati possono fornire indicazioni utili per valutare il ruolo dei fattori prognostici e dei trattamenti sugli esiti. 


Il progetto si propone di registrare tutti i pazienti con infezione da SARS-CoV-2 che abbiano avuto un accesso, seguito o meno da ricovero, in uno dei presidi dell’AOU Città della Salute e della Scienza di Torino, tramite un’applicazione sviluppata sulla piattaforma EPICLIN da parte della SSD Epidemiologia Clinica e Valutativa.

Tale monitoraggio, incluso nel progetto EASY-NET come esempio di adattamento dell'Audit&Feedback anche alle emergenze sanitarie, risponde a due scopi principali:

  • descrittivi: della frequenza di nuove diagnosi, accessi in PS, ricoveri e invii a domicilio o ad altre strutture, caratteristiche cliniche ed epidemiologiche all’ingresso, percorso intra-ospedaliero, modalità di trattamento, incidenza di complicanze, esito;
  • analitici: con stima del significato prognostico delle caratteristiche anagrafiche e cliniche, delle condizioni e fattori di rischio individuali, delle terapie precedenti e di quelle intra-ospedaliere sulla evoluzione della gravità clinica, sulla necessità e tipologia di supporto ventilatorio, sulla durata del ricovero, sulla guarigione, sulla mortalità, sulla riammissione in ospedale e sulla sopravvivenza a 6 mesi dalla diagnosi.

Da marzo 2020 sono stati monitorati più di 5000 accessi per SARS-CoV-2 al presidio Molinette. Sono state condotte diverse  analisi approfondite sui dati relativi ai pazienti alle prime fasi pandemiche e analisi comparative tra i diversi picchi di contagio. Sulla piattaforma EPICLIN, in un’area con accesso riservato al personale indicato dalla Direzione Aziendale, sono disponibili informazioni sintetiche aggiornate su base quotidiana sui pazienti ricoverati, attraverso tabelle e grafici di rapida consultazione. Con cadenza periodica è prodotto un report per la Direzione Aziendale con elaborazioni più approfondite e brevi commenti.

Progetto START

Responsabile:
Giovannino Ciccone 

Lo scopo del progetto è di fornire un'adeguata informazione ai pazienti con diagnosi di tumore localizzato della prostata a basso rischio per facilitare la scelta del percorso terapeutico, tra Sorveglianza Attiva e trattamenti radicali, valutandone e confrontandone gli esiti.


Il carcinoma della prostata è diventato il tumore maschile a più alta incidenza in molti Paesi occidentali, ma un’elevata proporzione di tumori diagnosticati con il PSA come test di screening è costituita da forme localizzate a basso rischio di progressione. Per questi tumori uno stretto monitoraggio, la cosiddetta Sorveglianza Attiva (SA), potrebbe consentire di evitare, o ritardare, la necessità di interventi radicali associati a notevoli rischi di complicanze.

Il progetto “Sorveglianza attiva o trattamento radicale alla diagnosi per tumore della prostata a basso rischio” (START), avviato nel 2015, ha come obiettivo di sanità pubblica quello di favorire una diffusione controllata della SA in Piemonte e in Valle d’Aosta per ridurre l’effetto del sovra-trattamento e come obiettivo di ricerca una valutazione comparata tra i pazienti che scelgono la SA o un trattamento radicale (prostatectomia o radioterapia) in termini di qualità di vita e di costi. Si prevede, inoltre, il coinvolgimento di tutte le strutture regionali di urologia e radioterapia.

START è uno studio di coorte osservazionale, prospettico, su base di popolazione, di pazienti arruolati alla diagnosi di tumore localizzato della prostata a basso rischio che vengono adeguatamente informati sulle opzioni terapeutiche disponibili e aiutati a compiere una scelta consapevole che tenga anche conto il più possibile delle loro preferenze.

Indipendentemente dal percorso terapeutico, i pazienti vengono seguiti con un follow-up prestabilito. Sono raccolte informazioni alla diagnosi e durante il follow-up. Sono previsti confronti interni allo studio (tra coorti definite in base al trattamento scelto) e confronti del solo gruppo SA con analoghe esperienze di SA documentate in letteratura. Inoltre, sono analizzate le caratteristiche del paziente e dello specialista associate alla scelta della SA.

I principali endpoint valutati e i risultati attesi saranno la percentuale di pazienti che restano in SA a due anni dalla diagnosi, l’incidenza cumulativa di progressioni biochimiche nei pazienti in SA, la qualità di vita nel corso del follow-up, i costi sanitari durante i primi anni dalla diagnosi.

I primi risultati dello studio sono stati sottoposti a pubblicazione su rivista scientifica.

Studio PLACO-COVID

Responsabili:
Giovannino Ciccone 
Paola Manzini 

Obiettivo principale dello studio è valutare se l’infusione di plasma da soggetti convalescenti da infezione da SARS-CoV-2, o di plasma inattivato standard (da donatori non venuti in contatto con SARS-CoV-2) migliori la sopravvivenza dei pazienti ricoverati per COVID-19 con recente sviluppo di insufficienza respiratoria acuta che necessita di supporto ventilatorio.


Allo studio hanno collaborato 25 ospedali di tutte le province della Regione Piemonte e della Valle d’Aosta. L’arruolamento ha avuto inizio a giugno 2020 ed è terminato a febbraio 2021, raggiungendo la numerosità prevista (180 pazienti).

PLACO-COVID è uno studio controllato randomizzato di fase 2, a 3 bracci di trattamento:

  • standard (la terapia più efficace secondo letteratura e/o linee guida internazionali);
  • standard + plasma inattivato donato in epoca pre-COVID (gennaio-ottobre 2019) in tripla somministrazione ai giorni 1-3-5 dalla randomizzazione;
  • standard + plasma convalescente COVID inattivato in tripla somministrazione ai giorni 1-3-5. È prevista la cecità per i clinici che infondono il plasma, solo il centro trasfusionale terrà traccia del tipo di plasma infuso in ciascun paziente.

Criteri di inclusione: adulti ricoverati affetti da COVID-19 confermata da test diagnostico con recente comparsa o peggioramento di insufficienza respiratoria acuta (<5gg) con gravità >=2 nella classificazione SIMEU, dopo firma di consenso informato. La randomizzazione è stratificata per livello di gravità dei pazienti in 3 categorie. Endpoint principale: sopravvivenza a 30 giorni dalla randomizzazione. La randomizzazione e la raccolta dati sono gestiti sull’ultima versione della piattaforma EPICLIN.

Per questo trial è stato istituito un Data Monitoring Committee indipendente. ClinicalTrials.gov: NCT04428021. I risultati definitivi sono stati pubblicati.

Supporto alla ricerca clinica svolta presso l’Ospedale “Maggiore della Carità” di Novara

Responsabile:
Daniela Ferrante 

L'attività contribuisce con risorse teoriche e tecniche alla ricerca clinica ospedaliera, dal disegno dello studio alla randomizzazione, dalla raccolta all’analisi dei dati, a seconda delle necessità. 


Obiettivo del progetto è di sostenere con metodologia statistica e disegno dello studio adeguati progetti di ricerca clinica spontanea condotti presso l’Azienda Ospedaliero-Universitaria Maggiore della Carità di Novara e altre strutture del Quadrante nord-est del Piemonte. 

I settori maggiormente interessati sono: Neurologia, Oncologia, Radioterapia, Otorinolaringoiatria, Anestesiologia, Gastroenterologia ed endoscopia digestiva, Ematologia, Urologia, Psichiatria, Pediatria, Anatomia patologica.