Cambiamento climatico, a rischio la salute dei più piccoli

Condotto nell’ambito del progetto NINFEA, lo studio ha riscontrato un aumento del rischio di fischi e sibili al torace associato all'esposizione a siccità estrema e ondate di calore durante il primo anno di vita.

A differenza di studi precedenti, focalizzati sugli effetti acuti degli eventi estremi, questo lavoro evidenzia gli effetti cronici che si manifestano già nelle prime fasi dello sviluppo e sono associati all’esposizione ripetuta durante il primo anno di vita.

I cambiamenti climatici (CC) causati dalle attività antropiche influenzano la frequenza e l’intensità di eventi estremi, come ondate di calore, siccità, inondazioni e incendi in tutto il mondo, che hanno potenziali conseguenze sulla salute pubblica. Gli eventi estremi legati ai CC sono collegati, infatti, a un rischio più elevato di mortalità complessiva, lesioni acute e ricoveri ospedalieri nei giorni e anche nelle settimane successive al loro verificarsi.

I risultati dello studio “Exposure to climate change-related extreme events in the first year of life and occurrence of infant wheezing” suggeriscono che l’impatto del cambiamento climatico sulla salute inizia sin dalle primissime fasi della crescita, evidenziando la necessità di misure di mitigazione e adattamento al cambiamento climatico per proteggere non solo le future generazioni, ma anche per tutelare la salute delle attuali fasce di popolazione più fragili, come i bambini nei primi anni di vita.

Il campione in questo studio comprende quasi 6000 bambini per i quali si disponeva di informazioni sull’insorgenza di fischi e sibili al torace tra 6 e 18 mesi. La comparsa di questi episodi durante l’infanzia è considerata un indicatore di alterata salute respiratoria in età successive. Combinando gli indirizzi di residenza geocodificati dei partecipanti allo studio con i dati climatici, sono state ricavate informazioni sulla loro esposizione, durante il primo anno di vita, a diversi tipi di eventi estremi.

L’esposizione agli eventi estremi è stata messa in relazione alla salute respiratoria tenendo conto di multipli fattori (socioeconomici, ambientali ecc.). L’esposizione a ondate di calore e mesi di siccità eccezionale sono risultati associati a una maggiore insorgenza di fischi e sibili al torace.

“I risultati del nostro studio – secondo Silvia Maritano, prima autrice dell’articolo e ricercatrice del team NINFEA – sottolineano l’importanza di considerare le conseguenze del cambiamento climatico come potenziali determinanti di patologie croniche in ottica longitudinale.”

Questo lavoro apre la strada a nuove ricerche sui rischi a lungo termine del cambiamento climatico, mettendo in luce l’urgente necessità di politiche congiunte di mitigazione e prevenzione volte a ridurre l’esposizione ai fenomeni meteorologici estremi fin dalle prime fasi di vita delle persone.
 

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