Appena pubblicati due articoli scientifici che descrivono la positiva adozione del protocollo ERAS nella pratica clinica degli ospedali della Regione Piemonte che eseguono interventi chirurgici per tumori del colon-retto e di isterectomia.

ERAS (Enhanced Recovery After Surgery) è un protocollo peri-operatorio elaborato a livello internazionale che prevede una gestione attenta e condivisa da parte di un team multiprofessionale (che include infermieri, chirurghi, anestesisti, dietisti) dell’intero percorso del paziente alle prese con l’intervento chirurgico, allo scopo di ridurne lo stress e di velocizzare la fase di recupero post-intervento.

Il protocollo contiene circa 25 raccomandazioni dettagliate per ottimizzare tutte le tappe del percorso del paziente fin dalla fase del pre-ricovero (con una particolare attenzione agli aspetti comunicativi e informativi, a eventuali problemi legati all’alimentazione o ad abitudini scorrette, all’abolizione del tradizionale lungo digiuno pre-intervento), a cui si aggiunge un uso più appropriato dei farmaci e dei supporti durante e dopo l’intervento e un aiuto a riprendere appena possibile l’alimentazione e la mobilità.

ERAS, pur essendo basato su un’ampia esperienza internazionale e su una letteratura in grado di documentare una riduzione della degenza e delle complicanze e una maggiore soddisfazione dei pazienti, era scarsamente applicato nel nostro Servizio Sanitario Nazionale (SSN), incluso il Piemonte, come è risultato da precedenti indagini (Piovano et al., Int J Gyn Oncol 2019; Pellegrino et al., Healthcare 2022).

Nel 2019, grazie sia all’iniziativa di alcuni centri regionali che avevano già adottato ERAS con successo, sia all’interesse dell’Assessorato regionale alla Sanità, della Rete Oncologica Piemonte Valle d’Aosta e alla fortunata coincidenza dell’avvio del programma di rete EASY-NET, cofinanziato dalla Regione Piemonte e dal Ministero della Sanità, finalizzato a valutare l’efficacia dell’Audit & Feedback (A&F) per migliorare la pratica clinica (https://easy-net.info/progetti/wp3-piemonte/), sono stati pianificati due studi sperimentali paralleli.

L’obiettivo comune era valutare quanto un intervento organizzato e diffuso sul territorio regionale di adozione del protocollo ERAS nelle chirurgie generali e nelle ginecologie potesse ottenere una buona adesione, contribuendo a ridurre la durata del ricovero, a contenere le complicanze e ad aumentare la soddisfazione dei pazienti.

La Struttura di Epidemiologia Clinica dell’AOU Città della Salute e della Scienza di Torino, responsabile per il Piemonte di EASY-NET, ha organizzato e coordinato l’intero progetto, adottando un modello sperimentale per entrambi gli studi e coinvolgendo, tra settembre 2019 e maggio 2021, 29 centri di chirurgia generale (con 2397 pazienti) e 23 centri di ginecologia (con 2086 pazienti).

I risultati di entrambi gli studi hanno dimostrato, anche grazie al monitoraggio continuo dell’attività svolta attraverso l’uso dell’A&F, un netto aumento dell’applicazione delle raccomandazioni contenute nei protocolli ERAS (+13% di aderenza complessiva), in particolare migliorando la gestione pre-ricovero (+18% nelle chirurgie; + 21% nelle ginecologie) e quella post-intervento (+17% nelle chirurgie, +11% nelle ginecologie). La durata del ricovero si è ridotta in media di 0.6 giorni per gli interventi sul colon-retto, mentre era già bassa negli interventi di isterectomia.

Un risultato di particolare interesse è che la riduzione della durata del ricovero e delle complicanze è stata più evidente con l’aumentare dell’esperienza di uso di ERAS, negli ospedali che lo hanno applicato in modo più completo e in quelli che partivano da livelli di adesione iniziale più bassi. In entrambi gli studi sono stati anche raccolti questionari compilati direttamente dai pazienti, in parte durante la degenza post-operatoria, e in parte dopo circa un mese dalla dimissione, che hanno confermato un miglioramento della ripresa dell’autonomia e un elevato gradimento del trattamento ricevuto.

Questi due studi rappresentano i trial più estesi finora pubblicati su ERAS e dimostrano come sia possibile contribuire allo sviluppo delle conoscenze scientifiche e al miglioramento della pratica clinica con studi condotti su una rete ospedaliera regionale, con il generoso coinvolgimento dei pazienti e del personale del SSN, anche in ospedali generalmente esclusi da attività di ricerca e in un periodo straordinariamente complesso come quello verificatosi durante la pandemia da COVID.


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